“Chiediamo scusa a coloro che sono stati direttamente colpiti dalle vecchie leggi del nostro Stato, alle loro famiglie e ai loro cari”: così, poche ore fa in Parlamento, il premier della Tasmania ha dimostrato la sua vicinanza a tutta la comunità LGBT.
Il premier dello Stato a sud dell’Australia, Will Hodgman, ha pubblicamente offerto le proprie scuse nelle scorse ore presentandosi in Parlamento: “Capiamo che i nostri cittadini hanno sofferto molto a causa di quelle leggi che 20 anni fa, fortunatamente, sono state eliminate. Ci scusiamo con tutti loro, con le loro famiglie e con i loro cari. Purtroppo non possiamo tornare indietro nel tempo e cancellare il dolore che abbiamo causato con le nostre leggi, ma possiamo scusarci e lo stiamo facendo oggi”.
Hodgman è il primo leader del continente oceanico a chiedere pubblicamente scusa: scuse, peraltro, che arrivano pochi giorni prima del ventesimo anniversario della decriminalizzazione dell’omosessualità in Tasmania, avvenuta l’1 maggio del 1997. La Tasmania è stata l’ultimo Stato del continente a decriminalizzare l’omosessualità, punibile fino a quel momento con 21 anni di reclusione in carcere (la pena in assoluto più alta se consideriamo il solo mondo occidentale), e l’unico Stato a criminalizzare anche il cosiddetto cross-dressing, vessando a lungo tutte le persone transessuali. Nel 1998 sono state approvate le prime leggi anti-discriminazione, dal 2001 è possibile l’adozione dei figli del partner, dal 2004 le unioni civili e dal 2013 le adozioni congiunte.
Rodney Croome, portavoce dell’associazione Tasmanian Gay and Lesbian Rights Group, ha dichiarato alla stampa locale: “Il messaggio rivolto a quei membri della comunità LGBT che sono stati giudicati colpevole di un reato per il solo fatto di essere stati loro stessi è che l’isola che un tempo li rifiutava oggi li abbraccia. Una scusa ufficiale proveniente dal Premier è una cosa bellissima perché aiuterà a sanare parzialmente i danni provocati dalle nostre vecchie leggi, inclusi i ricatti, le intimidazioni, ostracismi vari, crimini d’odio e talvolta anche suicidi”.
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