Se siete omosessuali dichiarati, non meritate di ricevere la comunione, perché il peccato commesso è troppo grave. A sostenerlo è il Vescovo Emerito di Grosseto, Monsignor Giacomo Babini. "Come Vescovo che non cede alle lusinghe della modernità, dico che la pratica conclamata della omosessualità é un peccato gravissimo, costituisce uno scandalo e bisogna negare la comunione a tutti coloro che la professino, senza alcuna remora, proprio in quanto pastori di anime. Io non darei mai la comunione ad uno come Vendola – ha dichiarato il vescovo che poi ha aggiunto a proposito dell’omosessualità: "Mi fa ribrezzo parlare di queste cose e trovo la pratica omosessuale aberrante, come la legge sulla omofobia che di fatto incoraggia questo vizio contro natura. I Vescovi e i pastori devono parlare chiaro, guai al padre che non corregge suo figlio. Penso che dare le case agli omosessuali, come avvenuto a Venezia, sia uno scandalo, e colui che apertamente rivendica questa sua condizione dà un cattivo esempio e scandalizza".
Come se manifestare tutto il suo odio contro le persone lgbt non bastasse, intervistato da pontifex.roma.it, il monsignore suggerisce anche cosa debbano fare gay, lesbiche e trans: "Chi ha la tendenza ha diritto alla misericordia e non ad essere discriminato, ma colui il quale addirittura ne fa vanto, si mette fuori della comunione della Chiesa e non merita questo sacramento. Fanno in tempo a pentirsi da questo orribile difetto. Lo ribadisco: all’omosessuale praticante e conclamato non va amministrata mai la comunione, quando si presenta davanti, il ministro abbia il coraggio di tirare avanti. Ad uno come Vendola io non la amministrerei mai". Parole dure sono riservate anche alle coppie che scelgono le nozze civili: "Poi si dica chiaramente ai cattolici che loro devono scegliere il sacramento. Se in tutta libertà vanno al comune, sappiano che opera la scomunica latae sententiae, si mettono fuori da soli dalla chiesa".
Ma non si limita solo agli omosessuali, monsignor Babini che ha da dire anche su Ebrei e Musulmani: i primi definiti "contro la storia" perché non riconsocono in Cristo il figlio di Dio e i secondi colpevoli di avere un credo "violento e anticristiano" contro il quale Babini chiede di "svegliarsi dal letargo e difendersi dall ‘ Islam, prima di essere colonizzati".
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