Operavano tra Pisa, Vecchiano e Viareggio sfruttando delle transessuali brasiliane che costringevano a prostituirsi. Hanno continuato per due anni, prima che le Forze dell’Ordine avessero abbastanza prove per arrestare i responsabili.
Le indagini degli investigatori hanno scoperto un gruppo di trenta transessuali, tutte brasiliane, costrette a vendere il proprio corpo in un giro di prostituzione lungo le strade tra Pisa e Migliarino. A gestire il racket un gruppo ben organizzato. Oltre ad altre transessuali, c’era anche un gruppo di italiani che si occupa di organizzare i viaggi per i clienti che lo richiedevano e trovare i luoghi dove consumare i rapporti. Almeno quattro di questi pensavano al trasporto: portavano e andavano a riprendere le ragazze brasiliane, spostandosi lungo la riviera toscana.
Quattro persone sono state arrestate a Pisa, mentre altri indagati sono ora agli arresti domiciliari nelle città di Massarosa, Livorno e Viareggio. Il giro di prostituzione aveva un introito di diverse centinaia di migliaia di euro ogni anno. Gli indagati dovranno ora rispondere di associazione a delinquere e sfruttamento della prostituzione. A loro carico, le testimonianze delle transessuali sfruttate, oltre alle prove che hanno raccolto le Forze dell’Ordine negli ultimi due anni.
Unioni civili fittizie per il permesso di soggiorno
Un napoletano e un livornese hanno sposato anche due donne transessuali che gestivano il giro di prostituzione attraverso la legge sulle unioni civili. Così facendo, avevano la possibilità di rimanere in Italia anche dopo la scadenza del permesso di soggiorno.
Due dei quattro italiani coinvolti (ora con l’obbligo di dimora) si occupavano del trasporto delle ragazze nei luoghi stabiliti. Gli inquirenti hanno confermato che il livornese, per acconsentire a unirsi con una delle due, avrebbe anche ricevuto in cambio una somma di denaro.
Credits per l’immagine di copertina: Vicenza Today
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