ARKANSAS – Gli psicologi dell’università dell’Arkansas affermano che l’omofobia non è da considerarsi una reale fobia, in quanto è causata da un senso di disgusto e non da paura e ansia. Per esaminare le emozioni che provocano l’omofobia, hanno chiesto a 138 persone di effettuare una serie di esami, che comprendono: l’Index of Attitudes toward Homosexuals (IAH – Indice degli atteggiamenti nei confronti degli omosessuali), che misura l’omofobia; la Sexual Attitude Scale (la scala delle attitudini sessuali), una tabella che identifica il filone di pensiero di un singolo elemento rispetto alle attitudini sessuali; la Disgust Emotion Scale (la scala delle emozioni di disgusto), che misura il livello di risposta in termini di disgusto; e il Padua Inventory, che identifica la presenza di ossessioni in un individuo.
I partecipanti allo studio hanno anche risposto a tre domande studiate per misurare il livello di paura e ansia.
L’analisi statistica ha mostrato che non esiste una correlazione fra gli atteggiamenti omosessuali e il grado di timore e di ansia. Ma i risultati dell’IAH hanno mostrato una relazione positiva tra i risultati della Sexual Attitude Scale, Disgust Emotion Scale e del Padua Inventory.
I ricercatori sono convinti della scoperta dimostrabile che le persone mostranti tendenze omofobiche nell’IAH hanno delle attitudini sessuali conservative, insieme ad un elevato livello di disgusto e ad una gran paura della contaminazione.
La scoperta identifica che le attitudini e le condizioni sociali sono le basi dell’omofobia (così affermano i ricercatori). In altre parole, l’omofobia è più vicina al razzismo che ad una fobia vera e propria.
I ricercatori hanno concluso affermando che: per curare la società dall’omofobia bisogna lavorare all’interno del contesto sociale, case e scuole, in contrasto con il trattamento psicologico.
Traduzione a cura di Valerio Canciani dalla Mailing List Queer-it
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