Siamo a Quartucciu, un comune di 13.000 abitanti in provincia di Cagliari. Protagonisti dell’atto omofobo da parte del prete della cittadina sono Roberto Mascia, di 34 anni, e il marito Marcello Cambuli, 29enne. A raccontare la notizia, è il quotidiano Casteddu Online. I due, ad agosto dello scorso anno, si sono uniti civilmente a Cagliari. Ma nell’ultimo periodo si sono trovati in difficoltà economiche, e non riescono a trovare un lavoro. Così si sono rivolti alla parrocchia di San Giorgio, gestita da don Ignazio, per ricevere un aiuto. Ma anziché solidarietà, la coppia omosessuale non ha trovato una figura benevola pronta ad aiutarla, bensì pronta a cacciarla dall’ufficio, una volta saputo che erano uniti civilmente. E omosessuali.
“Non lavoriamo da mesi, purtroppo. Il prete della chiesa di San Giorgio, come scusa, ha detto che non condivide la nostra scelta di amarci e di esserci sposati in Comune. Ma Dio non amava forse tutti?“. E’ la domanda che si pongono Roberto e Marcello. Don Ignazio conosceva i due ragazzi, perché per Pasqua era anche venuto a casa per benedirla. Quando però, venerdì scorso, gli ha chiesto se stessero insieme, i due hanno risposto di sì, e che erano addirittura sposati (uniti civilmente). E’ in quel momento che il prete non ha reagito come speravano. Niente aiuti per una coppia omosessuale.
La denuncia e la retromarcia di don Ignazio verso la coppia omosessuale
Roberto, deluso e amareggiato di quanto successo, ha allora raccontato l’avventura della coppia su un gruppo Facebook di Quartucciu, oltre a scrivere una mail al parroco di San Pietro Pascasio per denunciare quanto successo, dato che era stato lui a suggerire di andare da don Ignazio. E’ bastato solo un giorno, e sabato scorso due volontari sono presentati davanti l’abitazione dei ragazzi.
Stamattina sono venuti a casa nostra un signore e una signora, dicendoci di essere due volontari mandati proprio da don Ignazio. Si sono scusati e hanno riferito che il prete ha detto che è pronto ad aiutarci. Speriamo che la prossima settimana possa smuoversi qualcosa, speriamo bene.
Insomma, tutti sistemato tra il prete e la coppia omosessuale. Qual era il problema? Solo un malinteso. Lo stesso don Ignazio infatti ha spiegato:
Macchè, c’è stato un malinteso. Noi aiutiamo tutti, italiani, stranieri, persone di altre religioni. Ho chiesto ai ragazzi di portarmi la documentazione per verificare, quando sono venuti la prima volta c’era molta gente nel mio ufficio e confusione. Quando vogliono, sono qui che li aspetto.
Ora, i due ragazzi hanno abbastanza cibo e aiuti per qualche giorno, e si metteranno subito alla ricerca di un nuovo lavoro.
Don Ignazio si è chiarito ed è stato molto disponibile. Grazie a lui e alla Caritas abbiamo già ricevuto dei pacchi con dentro il cibo, adesso speriamo di non essere dimenticati e di trovare di nuovo, in tempi brevi, un lavoro.
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