Radio Globo non si scusa dopo gli insulti omofobi, il Roma Pride all’attacco: ‘vigliacchi, partnership interrotta’

Il Roma Pride si riserva di agire in ogni sede contro Radio Globo, partner ufficiale dell'ultima manifestazione.

Radio Globo non si scusa dopo gli insulti omofobi, il Roma Pride all'attacco: 'vigliacchi, partnership interrotta' - Marchetti omofobo - Gay.it
2 min. di lettura

Non un passo indietro. Anzi.

Travolta dalle polemiche dopo gli insulti omofobi andati in onda venerdì scorso, Radio Globo ha persino provato a ‘cavalcare’ l’ondata di indignazione social esplosa nella giornata di ieri, divulgando con gioia lo scontro tra il conduttore e un’ascoltatrice, prima di annunciare i microfoni aperti nella giornata di oggi con gli hastag #BoicottaRadioGlobo e #SenzaCensura.

‘Roberto Marchetti pronto a rispondere a tutte le vostre telefonate dalle 06:00 alle 10:00 nel Morning Show! E anche ora su WhatsApp, li ascolteremo tutti. Telefono: 068928996 – WhatsApp: 3937777172’.

Tutto questo con la comunità LGBT giustamente inviperita per quanto ascoltato. Sebastiano Secci, portavoce del Roma Pride, ha immediatamente preso le distanze dall’emittente, radio ufficiale dell’ultima manifestazione.

Quando Radio Globo si è offerta come media partner del Roma Pride eravamo felici che una radio generalista si impegnasse a divulgare i valori del Pride. Per questo la vicenda ci ha provocato delusione e rabbia, non solo per la gravissima affermazione del conduttore ma anche, e soprattutto, per il silenzio colpevole dell’editore. Il Roma Pride, nei suoi ormai quasi 25 anni di storia, ha fatto della propria piattaforma valoriale e politica l’elemento centrale della sua azione, senza aver timore di rifiutare sponsorship e partnership con aziende e marchi noti ma che non avevano delle policy rispettose dei diritti e della dignità di tutte e tutti. Per questo abbiamo intenzione di interrompere qualsiasi partnership con Radio Globo riservandoci di agire in ogni sede per tutelare il nostro nome e la nostra storia”. “Nel merito della vicenda ci dispiace dover spiegare a professionisti che lavorano nel campo della comunicazione che la libertà di espressione non è libertà di insulto e che si esercita contro chi è detentore di potere, non contro le minoranze oppresse della società. Questa è solo vigliaccheria che qualifica chi se ne rende autore e complice. Quelle parole gravissime possono avere un impatto ingiustamente doloroso sulle tante persone che ancora oggi lottano per accettarsi pienamente e per ottenere piena dignità nella nostra società. Dispiace che si sia scelto di speculare sulle loro vite e sulle loro difficoltà per ottenere qualche momento di visibilità”.

Parole dure sono arrivate anche da Francesco Angeli, presidente di Arcigay Roma: “Il conduttore di Radio Globo di venerdì mattina 7 settembre durante il Morning Show, ha dichiarato in riferimento ad un bacio gay “mi fa schifo e ribrezzo” , considerando che l’emittente radiofonica Radio Globo è stata presente al Pride di Roma, ci domandiamo se di questo il conduttore ne è a conoscenza?. Chiediamo al conduttore ed all’Emittente di chiedere scusa, noi in attesa invitiamo a cambiare frequenza”.

Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, ha invece ricordato come non sia “la prima volta che su radio Globo si ascoltano affermazioni simili, per questo da tempo abbiamo interrotto ogni collaborazione e pubblicità con la radio, comunicandone le motivazioni alla stessa. Riteniamo importante che il governo approvi una legge contro l’omofobia, perchè dichiarazioni di questo tipo sono offensive, e stigmatizzano i pregiudizi e la discriminazione che la nostra comunità lesbica e gay vive quotidianamente, dove vengono discriminati a scuola, in famiglia, sul luogo di lavoro e non solo.”

Foto credit copertina: RadioGlobo

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Giulio 11.9.18 - 17:40

L’educazione non c’entra niente. Non c’entra niente l’ignoranza Non c’entra niente la cultura. Il sincero disgusto che tante persone sentono nel vedere due uomini baciarsi è reazione istintiva da repulsione naturale avverso atti innominabili, rispetto ai quali gli esseri umani non possono essere forzati alla vista, ingenerando, nei più, ripugnanza spontanea e immediata. Laddove subentra, incoercibile, un sentimento di repellenza a reggere la vista di atti tanto gravemente contro natura, non vi è indottrinamento, minaccia o lavaggio del cervello che tengano. È un istinto di naturale avversione, capace di rivelare quella verità profonda, alla quale nessuna ricattatoria pseudo cultura, forzatamente indotta, può fare velo.

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