E’ di martedì mattina l’ultima aggressione omofoba in Italia, fortunatamente solo verbale, ai danni di un ragazzo di Ravenna. Ad essere preso di mira con insulti omofobi, Marco, un ragazzo che vive e lavora come parrucchiere a Ravenna ed è attivo all’interno del circolo Arcigay della città. La mattina del 4 dicembre stava aspettando l’autobus come sempre, quando qualcuno di ancora non identificato lo ha chiamato, urlando nome, cognome e professione.
Oltre alle generalità, l’uomo ha anche indirizzato a Marco dei pesanti insulti di chiaro stampo omofobo. Il fatto di aver detto anche il nome e cognome di Marco, significa che era qualcuno che lo conosceva, ma cosa ancora peggiore è che le offese erano rivolte proprio a lui. Non si parla dunque di un semplice scherzo di cattivo gusto, ma un diretto attacco ai danni del ragazzo.
Arcigay Ravenna: “Non state zitti”
Appresa la notizia, Arcigay di Ravenna ha subito dimostrato la sua solidarietà, lanciando una campagna di sostegno con l’hashtag #AncheIOsonoMarcoFabbri. A portare avanti questa campagna simbolica di vicinanza è stato Ciro Di Maio, presidente del circolo, il quale ha esortato tutte le persone vittime di aggressioni e insulti di stampo omofobo a non tacere e ad affrontare un fatto del genere da soli. La cosa più giusta da fare è quella di segnalare quanto accaduto al circolo, se non si intende rivolgersi alle autorità. Arcigay Ravenna ha uno sportello attivo proprio per aiutare e raccogliere le testimonianze delle vittime.
Con queste parole, Ciro Di Maio ha voluto esprimere il suo pensiero riguardo quanto accaduto.
“A ridosso del 2019 c’è ancora chi è convinto che offendere una persona sulla base del suo orientamento sessuale sia normale. A ridosso del 2019 serve ancora un lavoro culturale per sensibilizzare verso le diversità di genere e di orientamenti sessuali. A ridosso del 2019 serve ancora una nota inviata da un attivista di Arcigay a nome di una comunità per esprimere delusione e rabbia verso quello che accade. E per esprimere solidarietà e vicinanza a chi lo subisce“.
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Anche io sono Marco Fabbri.