Le reazioni più assurde della Chiesa sulle unioni civili

Dai parroci che organizzano giornate di preghiera ai post su Twitter e Facebook: una carrellata di reazioni folli alle unioni civili

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4 min. di lettura

Si sa: la domenica per i cattolici praticanti è la giornata per celebrare il Signore. Oggi probabilmente una gran parte dei cristiani più devoti rivolgerà le proprie preghiere anche alle anime dei “sodomiti” che hanno visto legittimato il loro amore “abominevole” dopo l’approvazione delle unioni civili. Infatti, oltre a una buona parte della destra italiana più medievale che ha annunciato di voler praticare l’obiezione di coscienza e ha istituito un comitato per un referendum abrogativo, anche la Chiesa non si è risparmiata dal criticare le tanto “peccaminose” unioni omosessuali: a partire dalle dichiarazioni di monsignor Nunzio Galantino, segretario nazionale della Cei, che ha parlato di vera e propria sconfitta, e per il governo e per la società civile. Fino ad arrivare al Popolo della Famiglia del caro Adinolfi che parla di “lobby lgbt”, “lutto per il colpo mortale inferto alla Costituzione con le unioni gay”, “giorno della vergogna” e chiede a Mattarella di dimettersi pur di non firmare la legge. Nel mezzo, un marasma di reazioni apocalittiche e invocazioni dello Spirito piuttosto esilaranti pescate in giro per l’Italia e sul web. Qui sotto, una carrellata delle migliori.

Partiamo dal parroco di Carovilli (Isernia), che il 12 maggio ha suonato per l’intera giornata a intervalli regolari le campane a lutto per “la morte del matrimonio e della famiglia”. “Oggi”, dice don Mario Fangio, “è morta un’istituzione secolare. Con la legge delle unioni gay la gente è disorientata perché pensa, essendo una legge, che sia una cosa buona”. Il tutto corredato da un tonante manifesto funebre, che potete ammirare qui sotto.

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A Sampierdarena, quartiere di Genova, si è andati ben oltre: alcuni parrocchiani della chiesa di Santa Maria della Cella si sono appunto chiusi in prigionia organizzando un giorno di preghiera per “illuminare l’anima dei parlamentari”, affinché rinsaviscano e facciano dietrofront sulla legge Cirinnà. “Essi sono stati ottenebrati dagli interessi e da una propaganda forte e fuorviante”, afferma il parroco don Matteo Pescetto, “e non si può restare a guardare mentre la famiglia viene distrutta. Spero che il signore faccia loro cambiare idea“.

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A Palermo si è invece tenuta ieri la “Marcia per la Vita e per la Famiglia“: oltre novanta associazioni religiose (e anche laiche) hanno sfilato per le strade con slogan contro l’aborto, il “mostro gender” e ovviamente le unioni civili. Non poteva mancare Massimo Gandolfini, portavoce nazionale di “Difendiamo i nostri figli“, organizzatore del Family Day e neuropsichiatra omofobo, che ha partecipato anche alla immancabile celebrazione eucaristica finale nella chiesa di Sant’Ignazio Martire all’Olivella. La cosa sconcertante è che erano presente molti giovani, guardate qui:

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Anche di fronte al Parlamento non sono mancate manifestazioni di dissenso: il gruppo cattofascista “Generazione Famiglia” ha inscenato questo teatrino per ribadire che “tutti nasciamo con una mamma e un papà”.

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Sulla rete i post si sprecano: basta fare un giro sulla pagina “No ai Matrimoni Gay in Italia” per farsi due risate. Quello più assurdo, a tratti anche piuttosto grave, è il post di un tale che inneggia all’intervento dell’Isis per salvare l’Italia dalla “follia omosessualista“:

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Ma la vera protagonista del web, pubblicata su tantissimi gruppi LGBTI, è tale Iginia Iannaccone, guerriera del Signore in prima linea contro “il Maligno e i suoi accolti”. Una selezione delle sue perle di saggezza:

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I catto-geeks si sono scatenati anche su Twitter: già negli scorsi mesi, durante la discussione del decreto, è stato lanciato l’hashtag #RenziCiRicorderemo, per forzare il popolo cattolico a votare no al referendum sulle riforme costituzionali di ottobre come vendetta per l’approvazione delle unioni. Peccato che la campagna non abbia avuto il successo desiderato. Questi i tweet più assurdamente deliranti:

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La medaglia d’argento per la dichiarazione più assurda va però al giornalista Maurizio Blondet, che intervistato dal sito cattolico “Intelligonews” ha affermato: “È chiaro che queste sono tutte aperture per fare ulteriori aperture. Io mi aspetto come prossimo passo due cose. Primo: l’abolizione della libertà di coscienza per i medici che non vogliono praticare l’aborto; li vedo obbligati a procurare aborti e vediamo poi cosa gli fanno. Secondo, per metterla a ridere: mi aspetto un po’ più avanti, l’obbligo di soddisfare sessualmente gli omosessuali. Mi spiego: se io che sono eterosessuale vengo concupito da un omosessuale avrò l’obbligo di soddisfarlo… questi diritti civili si stanno trasformando in perdita dei diritti seri, insomma”. Blondet può stare sicuro: nessuno oserebbe avvicinarsi a lui…

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Concludiamo col primo posto: il fotomontaggio (questa volta fortunatamente ironico) realizzato dalla pagina Fb di satira Fotomontaggi Politici. L’avrà forse realizzato la donna che al Family Day profetizzava l’Apocalisse sul globo?

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Giovanni Di Colere 16.5.16 - 21:17

Lo dice anche il catechismo i gay sono condannati. Questi sono come gli islamici per loro la legge è solo quella religiosa

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