Roma – “Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi contro i ministri che vanno alle manifestazioni degli omosessuali conferma la necessità che gay e lesbiche votino contro la proposta leghista di massacrare la Costituzione del ’48. La controriforma della Costituzione approvata nella scorsa legislatura su cui voteremo nel referendum del 25 e 26 giugno renderebbe la politica definitivamente un affare soltanto di vertice. Se la controriforma dovesse passare, per la società civile non ci sarebbe nessun modo per far valere alcuna richiesta di riforme civili nei cinque anni successivi all’elezione di un ‘primo ministro’ che resterebbe da solo signore e padrone dell’Italia, anche se dovesse dimostrarsi da subito incompetente, disonesto o inetto. In particolare, i movimenti per i diritti umani e civili, come quello glbt, non potrebbero incidere in nessun modo sui decisori politici e verrebbero meno anche i pochi modi che abbiamo oggi di influire sulla politica: una volta eletti, con l’attuale legge elettorale voluta dalla destra, dei deputati privi di poteri e designati dai vertici dei partiti, le decisioni del sistema politico sarebbero concordate fra un politicante senza praticamente limite al suo potere e le lobby piu’ potenti, a cominciare da quella vaticana. Una ragione in più, per noi, per rifiutare la repubblica delle banane in cui la destra ci chiede di trasformare la nostra già malandata democrazia. Lo afferma Franco Grillini deputato dell’Ulivo e presidente onorario dell’Arcigay. (AGI)
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