Regno Unito: lascia il gay-friendly Blair, arriva Brown

Dopo dieci anni come primo ministro si è dimesso Tony Blair, grande sostenitore dell’introduzione delle Unioni civili. Gli succede Gordon Brown, che già nel primo discorso accenna ai diritti dei gay

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LONDRA – Il Primo ministro britannico Tony Blair ha rimesso oggi il suo mandato nelle mani della regina Elisabetta, in una sobria cerimonia che è durata appena una ventina di minuti. Dopo poco a Buckingham Palace è arrivato Gordon Brown, da lungo tempo stretto collaboratore di Blair e suo ‘delfino’, che ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo e dunque è da oggi il nuovo Prime Minister. Brown è stato Cancelliere dello scacchiere (antico titolo che indica quelle che è il ministro delle finanze) per dieci anni. Per la Gran Bretagna è decisamente una svolta importante.

Il decennio di Blair è stato complessivamente positivo, sebbene tutto quello che ha fatto di buono sia stato offuscato dalla decisione di lasciarsi trascinare dal ‘democratizzatore’ a suon di bombe George W. Bush nella disastrosa avventura militare in Iraq. Dal punto di vista dei diritti per la comunità GLBT (gay, lesbiche, bisessuali e transgender) il governo Blair è stato eccellente. Il paese si è definitivamente lasciato alle spalle la repressiva e omofobica Clause 28, cara a Margaret Thatcher, e nell’arco di dieci anni è profondamente cambiato anche il modo di relazionarsi della politica con la minoranza GLBT, con effetti evidentissimi che hanno convinto anche i Conservatori a voltare decisamente pagina.

Ben Summerskill, dell’esecutivo dell’associazione Stonewall ha dichiarato a PinkNews che «era impensabile 10 anni fa che un primo ministro venisse alla nostra cena annuale di raccolta fondi, come Tony Blair ha fatto a marzo.»

Anche nella lotta contro le discriminazioni basate anche sull’orientamento sessuale è stato fatto moltissimo e Blair si è certamente dato molto da fare anche per l’approvazione della legge che introdotto nel paese l’istituto giuridico dell’Unione civile, grazie al quale da un anno e mezzo coppie gay e lesbiche possono sposarsi civilmente. Come ha ricordato a Gay.it l’europarlamentare laburista Michael Cashman quando tale legge è stata approvata Blair era soddisfattissimo e gli disse: «Unioni civili. Non è fantastico? Abbiamo cambiato il paese, e non è venuto giù il cielo.» Anche Patrick Harvie, rappresentante dei Verdi nel parlamento scozzese, concorda sul fatto che «negli ultimi dieci anni sono stati fatti significativi cambiamenti legislativi, col supporto di tutto lo spettro politico. Anche l’atteggiamento sociale è cambiato riguardo alle minoranze sessuali, il che è importante quanto il cambio delle leggi, e credo che l’unica domanda che ho per Mister Blair è se voglia farne cenno la prossima volta che incontra il Papa.»

Il riferimento è all’incontro avvenuto sabato scorso tra Blair e Benedetto XVI. Si è trattato di un’udienza privata organizzata in occasione della ventilata conversione al cattolicesimo dell’ex premier, cosa che fa gran gola al Vaticano. In occasione della visita per il faccia a faccia con S.S. Ratzinger una nota di Downing Street ha rivelato che esponenti del clero avrebbero espresso la ‘scontentezza’ della Santa Sede riguardo a varie cose, come la guerra in Iraq, la ricerca scientifica su cellule staminali, il diritto all’aborto e anche, prevedibilmente, le unioni omosessuali con tanto di diritto all’adozione. Dal Vaticano il tutto è stato definito come un “franco scambio di opinioni”, il che in linguaggio diplomatico significa più o meno di profonda divergenza. Vedremo solo in seguito se questo inciderà o meno sull’annuncio pubblico di un passaggio dalla Chiesa anglicana a quella di Roma alla quale, notoriamente, quando si decide di convertirsi si deve ‘obbedienza’.

E Gordon Brown? Sebbene qualcuno gli rimproveri qualche assenza di troppo in occasione di votazioni su leggi riguardanti i diritti GLBT, nel suo primo discorso da leader dei laburisti ha parlato molto di famiglia senza (come succede dalle nostre parti) contrapporlo affatto ai diritti degli omosessuali, che ha infatti citato espressamente tra gli esempi di quei campi nei quali i laburisti al governo hanno fatto fare alla nazione concreti passi in avanti al paese.  (Roberto Taddeucci)

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