"Mi chiedono di fare outing (coming out, ci sarebbe da precisare, ndr), ma perché devo accettare l’idea di essere omosessuale quando so che ho amato e continuo ad amare donne?". Con queste parole riportate dal numero di Diva e Donna in edicola domani, Renato Zero tenta, per l’ennesima volta, di zittire una volta per tutte le voci che lo vogliono omosessuale. Il cantante, poi, precisa: "Se arrivasse un uomo e mi provocasse un trauma formidabile non vedo che cosa ci sarebbe di male a starci insieme". Insomma, un colpo al cerchio e un colpo alla botte. E a proposito del sesso, alla vigilia del sessantesimo compleanno, ecco la ZeroVerità: "Attribuirgli tanta importanza è un paravento per certe nevrosi. Se non viene l’erezione bisogna essere liberi di non scusarsi". "Non sono mai finito nei letti giusti – racconta -. Ora dormo solo in un letto matrimoniale: non si sa mai".
"I tempi della stravaganza sono finiti. In ogni caso, non ci si traveste come Renato Zero per paraculaggine, ma – conclude – per una sorta di riscatto per chi, come me, viene da una zona d’ombra".
A quale zona d’ombra si riferisca, resta un mistero (le origini in borgata o l’ambiguità del suo personaggio?), specialmente dato che il riferimento è inserito in una serie di dichiarazioni con le quali tenta di smentire le voci sulla sua omosessualità.
Proprio come avvenne a novembre del 2006 quando le sue affermazioni scatenarono le ire di Arcigay.
"Ho dichiarato di essere omosessuale per non svolgere il servizio militare – aveva detto l’artista romano in un’intervista a Domenica In -, ma in realtà sono fatto di ben altra pasta". Frase che, secondo Fabrizio Marrazzo, all’epoca già presidente di Arcigay Roma, alludeva "alla funzionalità dei propri organi genitali". "Si tratta di dichiarazioni che offendono non solo i gay, ma anche chi ha problemi medici" aveva rispostao Marrazzo.
E anche quella, non era la prima volta che il cantattore prendeva le distanze dalla comunità gay che per tanto tempo lo aveva visto come un’icona, un personaggio di rottura, un simbolo del coraggio di essere se stessi. Poche settimane prima, infatti, Zero aveva paragonato i gay alle persone affette da sindrome di Down, lasciando intendere che l’omosessualità fosse una malattia. Anche in quel caso, le dichiarazioni del cantante avevano suscitato non poche polemiche. Chissà se lo stesso copione si ripeterà anche questa volta o se, finalmente, è arrivato il momento di guardare oltre.
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