Un corpicino piccolissimo, di soli 28 giorni. Due occhi che farebbero innamorare qualsiasi persona all’istante. Ma è sieropositiva. Per questo motivo, Olivia è stata rifiutata da 10 famiglie. Non volevano passare la vita con una bambina con l’HIV, chissà cosa avrebbero pensato parenti e amici. Poi, sono arrivati Damian Pighin e Ariel Vijarra di Santa Fe, in Argentina. E la loro vita è cambiata. Così come quella di Olivia.
Damian e Ariel ricordano ancora adesso, a cinque anni, il momento in cui l’hanno presa in braccia, le hanno dato il biberon e li ha guardati, con quegli occhi grandi, senza piangere. Avevano creato all’istante una connessione perfetta. A differenza degli altri 20 genitori, loro se ne sono innamorati, e hanno accettato l’affido senza perdere nemmeno un secondo. Non avevano paura della malattia, l’avrebbero curata. E così hanno fatto. E continuano a fare, a cinque anni dall’adozione della piccola Olivia. Dopo tre anni di tentativi, erano riusciti a coronare il loro sogno: avere un bambino.
La storia di Olivia, bimba sieropositiva, e dei suoi due papà
Damian e Ariel hanno raccontato in televisione la loro storia. E’ stata la prima coppia gay a sposarsi a Santa Fe, e una volta fatto il grande passo, hanno pensato a mettere su famiglia, scegliendo la strada dell’adozione. E nel 2014, quasi per caso, gli si presenta questa opportunità: una bimba neonata, sottopeso, venuta al mondo solo da circa un mese. E’ bastato uno sguardo:
Appena l’ho vista, ho sentito che faceva parte della mia vita. La connessione è stata immediata. L’abbiamo tenuta tra le braccia, le abbiamo dato il biberon e lei ci ha guardato con gli occhi aperti, senza piangere.
Una volta portata a casa, avrebbero dovuto iniziare la terapia per tenere sotto controllo l’HIV. Sapevano che non sarebbe stato facile, che avrebbero dovuto istruire Olivia a prendere le medicine e far attenzione, ma non ne erano impauriti come le altre dieci famiglie che l’hanno rifiutata. A due anni, Olivia era una bambina in forma: era aumentata di peso e la terapia funzionava. Il virus non era più rilevabile. Questo significa che non c’era il rischio di diffondere il virus (in caso di entrare in contatto con il suo sangue o avere rapporti) e che il suo sistema immunitario rispondeva pienamente. Oggi, Olivia ha cinque anni, vive con i suoi due papà e con la sorellina Victoria (adottata un anno dopo di lei), della stessa età.
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Questa storia viene dall'Argentina. Wikipedia dice che in Argentina nel 2010 è stato introdotto il matrimonio e con esso in automatico anche l'adozione di coppie gay sposate. Nel 2010?!! E noi , dopo quasi 10 anni, abbiamo mezza Italia, gay compresi, che vota partiti che dicono che ci sono il gender e la lobby gay? Forse i gay che votano destra dovrebbero fare mea culpa visto che non hanno fatto niente per ripulire la destra italiana dall'omofobia.