L’omofobia si sedimenta da quando sei bambino: è una questione di gergo, punizioni, leggende. A dirlo, rievocando i tempi della prima adolescenza, è Roberto Saviano con un (bellissimo) post su Facebook.
“Avevo 12 anni e andavo al mare a Paestum. Sulla spiaggia giocavamo a calcio balilla e chi perdeva, per punizione, veniva costretto a mangiare il fior di fragola, il cosiddetto gelato delle femmine”. Chi vinceva, invece, poteva permettersi il lusso di mangiare il gelato dei maschi. “Il lemonissimo”.
Avevo 12 anni e andavo al mare a Paestum. Sulla spiaggia giocavamo a calcio balilla e chi perdeva, per punizione, veniva…
Pubblicato da Roberto Saviano su Martedì 27 giugno 2017
Leccare il ghiacciolo rosa, all’epoca, era da ricchioni. E 26 anni dopo? Saviano era in caserma, un paio di giorni fa, quando gli è stato offerto un ghiacciolo: “No, grazie. Anzi, sì: per caso hai il fior di fragola?”.
Roberto Saviano, con un semplice ma curioso aneddoto, inquadra e decifra alla perfezione le radici e le dinamiche di genere e dell’omofobia. Già nel 2010, ai tempi del programma televisivo con Fabio Fazio “Vieni via con me”, Saviano aveva citato il fior di fragola ed elencato tutti quei comportamenti che nel casertano indicano una palese omosessualità. Qualche esempio? La birra con limone, le unghie pulite, la bicicletta, tutto ciò che è biologico o dietetico nell’alimentazione ecc…
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Questo lo aveva detto anche anni fa da Fazio, assieme a "mangiare un calippo in pubblico" e "usare 2 bracciate di carta igienica invece di un pugnetto".