Siamo in via dei Marrucini, a San Lorenzo, un quartiere di Roma Capitale. Pasquale, un ragazzo campano di 24 anni e studente di giurisprudenza, fuori da un cancello nota un cartello con la scritta “affittasi“. Si tratta di una “stanza in condivisione con un ragazzo italiano, 28 anni, appartamento 60 mq, 200 euro al mese (tutto compreso).” E poi, la precisazione: “No animali e no gay”.
Lo studente, scioccato dalla discriminazione, decide di chiamare il proprietario dell’appartamento, Carlo. Il quale aveva lasciato il numero nell’annuncio per essere contattato dagli eterosessuali interessati alla camera condivisa.
Non si affitta nemmeno a immigrati e stranieri
Il ragazzo, dopo la telefonata con il 28enne Carlo, ha deciso di denunciare la discriminazione agli avvocati Sara Giotto e Ilaria Napolitano. Le due legali stanno anche seguendo la coppia gay cacciata dal locale Il Vinile a Testaccio, qualche sera fa. Il ragazzo ha riferito che durante la chiamata al proprietario, gli è stato detto che l’appartamento non si affitta nemmeno a immigrati e stranieri, anche se in possesso del permesso di soggiorno.
Si pensa a un risarcimento, interviene anche la sindaca di Roma
Le due legali fanno sapere che pensano a richiedere un risarcimento simbolico al proprietario dell’appartamento per la discriminazione. In una nota, hanno infatti spiegato:
Lo studio sta valutando la possibilità di una richiesta risarcitoria simbolica di mille euro con citazione davanti al giudice di Pace di Roma contro il proprietario che ha affisso il cartello dal contenuto omofobo, richiesta risarcitoria non solo da parte del giovane Pasquale ma anche da tutti coloro che si sentano lesi nel proprio diritto alla libertà di scelta sessuale dall’affissione del cartello incriminato.
Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi è intervenuta sul fatto. La prima cittadina, attraverso Twitter, ha mostrato indignazione per quanto avvenuto.
L’annuncio privato apparso nel quartiere San Lorenzo che esclude gay e immigrati dalla possibilità di affittare un appartamento offende tutta la città. Lascia un senso di vergogna e indignazione. Roma non accetta discriminazioni.
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