Un trionfo, uno tsunami rainbow, una marea umana di cuori si è abbattuta su Roma, quest’oggi, dando vita ad uno dei Pride più partecipati di sempre.
700.000 persone, secondo gli organizzatori, hanno invaso la Capitale. Quasi 30 carri e una piazza della Repubblica gremita sin dalle ore 15:00, ad un’ora dalla partenza ufficiale, con decine di migliaia di persone noncuranti del caldo asfissiante, del sole battente, del vento inesistente. Poi una volta partiti, come vuole tradizione, il serpentone si è ingrossato, tramutando il corteo in un’infinita, chiassosa, sorridente, accaldata e pacifica ondata arcobaleno.
Volti pittati di rainbow, cartelloni umoristici contro Matteo Salvini, tantissima musica e carri dalle nazionalità più disparate, in arrivo dal Regno Unito, dall’Olanda, dal Canada, dalla Germania, dagli Stati Uniti d’America. Una festa gigantesca, a cielo aperto, aperta a tutti e pregna di orgoglio, nell’essere chi siamo senza maschere di alcun tipo, con i nostri amici, parenti, figli e genitori, amori. Vivere un Pride significa vivere un’esperienza che difficilmente potrà lasciare indifferenti, che di fatto rimarrà indelebile nella memoria. Chiunque lo critichi, lo attacchi, lo guardi con distacco, non ne ha chiaramente mai visto uno con i propri occhi. Ed è un peccato, perché scoprirebbe un mondo straordinariamente variegato, nella sua presunta anormalità assolutamente ‘normale’.
“Siamo 700.000“, ha sottolineato Sebastiano Secci, portavoce del Roma Pride e presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “I tempi sono sempre più scuri. Un ministro della Lega ha detto che le famiglie arcobaleno non esistono, Di Maio che la famiglia è fatta solo da un padre e una madre. Oggi con il nostro arcobaleno argineremo queste istanze oscurantiste”.
Grande assente, anche quest’anno, Virginia Raggi, Sindaca riuscita a mancare l’appuntamento del Roma Pride per 3 edizioni consecutive. Al suo posto, presente il vicesindaco Luca Bergamo. La sindaca grillina, incredibile ma vero, ha preferito presenziare ad una messa del Papa. Il prossimo appuntamento, già annunciato, è per il 6 giugno 2020, giorno in cui si terrà il 26esimo Pride capitolino. La speranza è che con un anno d’anticipo, almeno questa volta, la Raggi possa tenersi libera almeno per quel giorno. In caso contrario, cara Virginia, non sai che te stai a perde.
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Vladimir si conferma la più grande oratrice del movimento LGBTQ ( spero di nn essermi scordato qualche lettera ) Italiano dagli anni 90 ad oggi, e l’unica che riesce a tenere banco in qualsiasi situazione dalla piazza ai media. Mi dispiace per tutti gli altri presidenti di Ass cult varie, ma Vladimir nn la raggiungerete mai , ha stile e carisma da vendere. Grazie Vladimir per tutto quello che ha fatto per il movimento , grazie di esserci e grazie di aver scelto Roma come seconda casa Sono contento che vi siete divertiti, io sono sul poster appeso al Mario Mieli , 25 anni fa c’ero a Roma , poi a Bologna... sto giro non c’ero. Buona domenica Mauro