La Russia ha perso il suo posto nel Consiglio per i Diritti Umani all’Onu, in seguito a una votazione dei Paesi membri. Il paese è infatti sotto i riflettori a causa degli alti livelli di corruzione e di abusi dei diritti umani.
Nel 2013 Putin ha fatto emanare una legge che vieta la “propaganda gay“, usata come mezzo dalle autorità per perseguitare la comunità LGBT, non soltanto impedendo i Pride e ogni manifestazione a favore dei diritti ma alimentando un clima di violenza omofoba sostanzialmente ignorato dalle autorità di polizia.
Oggi le nazioni dell’Onu hanno bocciato il rinnovo della posizione della Russia all’interno del consiglio. La Russia doveva contendersi il posto con l’Ungheria e la Croazia. Ironia della sorte, il posto è andato all’Ungheria, non proprio campionessa di diritti umani, soprattutto verso i rifugiati. I
l consiglio per i diritti umani è responsabile per la promozione e protezione di tutti i diritti umani nel mondo ,Ungheria compresa: il presidente uscente delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha dichiarato che negli ultimi anni più di un centinaio di nazioni hanno accettato le raccomandazioni del consiglio per proteggere le persone LGBT dalla discriminazione.
In alcuni casi si è trattato di decriminalizzare le relazioni gay: tra questi, Mozambico, Seychelles e Nauru. Altri Stati hanno introdotto leggi per fermare la discriminazione o punire i crimini d’odio e l’incitamento all’odio. Sono almeno 40 gli Stati che riconoscono legalmente le coppie omosessuali.
Nella Commissione Diritti Umani siedono ora paesi in fondo alla lista dei promotori dei diritti umani, tra cui Arabia Saudita, Cina, Iraq e ora Ungheria.
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