Perchè Matteo Salvini e Giorgia Meloni possono scendere in piazza il 2 giugno prossimo, come annunciato trionfanti sui social, con migliaia di persone a stretto contatto nel pieno di una pandemia mentre i pride italiani devono ritrovarsi on line, dopo aver dolorosamente annullato le proprie manifestazioni?
A domandarselo, giustamente, è stato Alessandro Battaglia, che su Facebook ha applaudito tutte le organizzazioni Pride di Italia ed Europa che con “grande senso di responsabilità e volontà di tutelare la salute di tutti e tutte le cittadine” hanno autonamente deciso di annullare gli eventi di piazza attesi per il mese di giugno. Se non fosse che altri, pur di fare propaganda politica e strumentale, se ne siano clamorosamente fregati, chiamando i propri sostenitori in piazza. Covid-19 o meno.
Ieri leggevo di come il grandissimo capitano e la sua sodale hanno lanciato manifestazioni di piazza per il 2 giugno in tutta Italia. Ora… io lo dico! Se mai queste manifestazioni di piazza si dovessero tenere, chiederò al Direttivo del Coordinamento Torino Pride e a tutte le organizzazioni Pride di Italia di ragionare sulla riprogrammazione dei Pride che sono a tutti gli effetti manifestazioni politiche e di rivendicazione di diritti sui quali il nostro Paese è più deficitario che mai. Non di meno, a luglio, dovrebbe essere calendarizzata la nuova proposta di legge contro l’omotransfobia che avrà necessità di tutto il nostro.
Un ragionamento ineccepibile, e volutamente provocatorio, nel rimarcare la pericolosità di certi soggetti, incapaci di scostarsi dalla polemica politica a tutti i costi persino nel pieno di una pandemia globale, che solo in Italia ha visto morire oltre 30.000 persone. Sarà davvero data loro l’opportunità di ritrovarsi in piazza, il 2 giugno prossimo, contro ogni logica di buonsenso nei confronti della salute pubblica nazionale?
Ad oggi in Italia sono stati rinviati e/o cancellati i Pride di Piacenza, Roma, Parma, Brindisi, Bergamo, Torre Annunziata, Livorno, Torino, Perugia, Alessandria, Varese, Aversa, Messina e Milano. Ne rimangono ancora 15, tra quelli inizialmente previsti, in lista d’attesa.
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Il principio è giusto ; ma stiamo attenti e ricordiamoci del " megaparty" che tanti danni ha fatto alla comunità Gay della Florida .
Forse ci saranno i 4 ipocriti per ogni regione e si metteranno sugli angoli della piazza. Ma se i loro figli si scoprissero omosessuali sicuro cambieranno idea per accaparrarsi voti. Se ricordate la cara Giorgia quando era sotto le mani di silvio appoggiava il mondo lgbt; poi per convenienza e seguire le idee di non si sa chi gli stiamo sulle palle...mah non saranno facili da capire