Diva Marvel, con un film interamente dedicato alla sua Vedova Nera a breve in arrivo, Scarlett Johansson è inciampata in dichiarazioni che hanno presto fatto il giro del web, scatenando indignazione.
Un anno fa l’attrice rifiutò, dopo averlo inizialmente accettato, il ruolo del boss transgender Dante “Tex” Gill in Rub and Tug. Perché far interpretare un uomo trans a una diva di Hollywood? Questo il quesito che aveva preso forza, soprattutto on line, portando Scarlett a fare un passo indietro. Ora, passato un anno, la Johansson è tornata su quella decisione, dalle pagine di AS IF Magazine.
Sapete, come attrice, credo che dovrei essere libera di interpretare qualsiasi persona, o albero, o animale, perché è il mio lavoro ed è quello che esso richiede. Sento che in questo ambito sta nascendo una tendenza che ha necessità di esistere per svariate ragioni sociali. Tuttavia ci sono momenti in cui diventa scomodo quando colpisce l’arte, perché credo che l’arte debba essere libera da ogni restrizione. Credo che la società potrebbe essere più connessa se solo permettessimo agli altri di avere i propri sentimenti senza aspettarci che ognuno si senta come ci sentiamo noi.
Non l’avesse mai detto. Quella primissima parte, in cui di fatto paragona un personaggio transgender a un animale e a un albero, si è presto tramutata in boomerang. Eppure Scarlett aveva rilasciato anche dichiarazioni di vicinanza alla comunità LGBTQ: “La nostra comprensione sul mondo e la cultura LGBTQ sta avanzando, ho grande ammirazione e affetto per tutte le comunità e sono felice che ad Hollywood si stia continuando a porsi il problema di rappresentarle“. Frasi passate in secondo piano, dinanzi a quel raffronto di partenza, tanto da costringere la diva americana ad una rettifica notturna.
L’intervista che è stata recentemente pubblicata è stata modificata per fare incetta di click, in quanto ampiamente estrapolata dal contesto. La domanda a cui stavo rispondendo nella mia conversazione con David Salle riguardava il confronto tra correttezza politica e arte. Personalmente ritengo che, in un mondo ideale, qualsiasi attore dovrebbe essere in grado di interpretare chiunque e che l’arte, in tutte le sue forme, dovrebbe essere immune dal politicamente corretto. Questo è il punto che stavo tenendo. In realtà riconosco che c’è una discrepanza diffusa ad Hollywood che favorisce gli attori di genere caucasici, e che non a tutti gli attori sono state date le stesse opportunità che ho avuto io. Continuerò a sostenere la diversità in ogni settore e continuerò a lottare per progetti in cui tutti siano inclusi.
Polemica archiviata?
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