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Chemsex significato
Quando si sente parlare di “chems” il riferimento è, in particolare, a quelle droghe di cui si fa spesso abuso nella comunità LGBTQIA+, soprattutto in quella gay: droghe che, in associazione ad altre sostanze (come l’alcol), possono facilitare e prolungare l’esperienza sessuale.
Tra le “chems” più diffuse ci sono le chrystal meth, il mefedrone, il metilenediossipirovalerone (MDPV) e la GHB/GBL, volgarmente chiamata “droga dello stupro”. Rientrano anche altre droghe, tra cui la cocaina, lo speed, l’ecstasy, il popper che negli spazi di socializzazione gay privati e pubblici (come saune, cruising, sex party, ecc) sono consumate spesso in alte dosi.
Dal termine “chems” ne deriva un altro, “chemsex”, coniato da David Stuart nel 2012 e che fa riferimento alla pratica in sé, all’attività sessuale che prevede l’utilizzo di droghe, letteralmente “sesso sotto l’effetto di sostanze”. Le sessioni di sesso chemsex, che si svolgono in prevalenza tra maschi che fanno sesso con maschi (MSM) hanno come scopo principale quello, appunto, di aiutare ad essere disinibiti, aumentare la libido e la percezione di sé.
Ma perché le chems sono così diffuse tra le persone gay?
Secondo Michele Lanza, referente del Progetto Chemsex dell’ASA (Associazione Solidarietà AIDS onlus) il maschio eterosessuale (seppur sia innegabile che faccia anch’egli uso di alcol e stupefacenti per migliorare la prestazione sessuale”) le sostanze diffuse tra chi pratica il chemsex non hanno un ruolo determinante nell’erezione che, anzi, potrebbero compromettere: lo scopo principale per cui verrebbero utilizzate riguarda la maggiore disibinizione e disponibilità al sesso a cui si va incontro una volta consumate.
Controindicazioni all’utilizzo delle chems
Come abbiamo scritto, il sex party è il luogo dove le chems vengono consumate. Un dosaggio eccessivo oppure un’assunzione insieme ad altre sostanze possono avere un effetto mortale: sono numerose le notizie di morti improvvise avvenute durante sessioni di tipo sessuale dove droghe di questo tipo sono state consumate con dosi sbagliate e in concomitanza all’assunzione di altri “disinibenti”.
La pericolosità di questo tipo di sostanze sta nella falsa percezione dell’essere invincibili che fa sottovalutare, se non “dimenticare” del tutto, l’uso del preservativo.
Per chi già assume il trattamento HAART contro il virus dell’HIV, invece, le sostanze chimiche possono influire con alcune delle pasticche che si assumono. Chi è in cura con il Ritonavir, ad esempio, dovrà assolutamente evitare di assumere il Crystal Meth che ha la capacità di moltiplicare gli effetti tossici del principio attivo contenuto nella pasticca. La perdita della percezione del tempo, inoltre, mette a rischio l’aderenza della cura anti-HIV che come è noto deve essere strettissima.
Un focus sulla sostanza MDPV
Andiamo a descrivere, in particolare, un tipo di sostanza stimolante utilizzata per il chemsex, ovvero l’MDPV, metilenediossipirovalerone.
Appartenente alla classe dei catinoidi, come il mefedrone, l’attività del MDPV si manifesta già con l’assunzione di pochi milligrammi, seppur la dose abituale sia di circa 10 mg.
La sua azione, oltre che essere stimolante, è anche empatogena ed entactogena, ovvero che va ad aumentare il senso di sicurezza di sé, l’euforia, la voglia di parlare, le prestazioni e le sensazioni (che vengono acutizzate). Inoltre incrementa psicologicamente la simpatia che si prova per sé stessi e per gli altri, in un modo molto simile all’ecstasy.
Tra gli effetti tossici ed i rischi ci sono i seguenti:
- aumento, a volte oltre misura, del ritmo cardiaco e della pressione
- irrequietezza e nervosismo
- iperattività
- mancanza di appetito
- alte dosi di ansia
- insonnia
- può creare forte dipendenza
Al momento sono sconosciuti gli effetti delle interazioni con altre sostanze: perciò è ideale rinunciare ad abbinare il consumo di MDPV a quello di altre sostanze psicoattive.
Ti invitiamo a leggere questo articolo per maggiori info sugli effetti tossici del MDPV: “Cos’è l’MDPV, “nuova” sostanza che fa davvero paura: ecco cosa devi sapere”
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