La Chiesa d’Inghilterra ha affermato che il sesso è riservato alle coppie sposate ed eterosessuali, e che i cristiani gay, in una società civile che si rispetti, dovrebbero praticare l’astinenza. Con la recente introduzione delle unioni civili anche per le coppie eterosessuali, i vescovi della Chiesa d’Inghilterra hanno emesso una guida pastorale, che testualmente dice:
Per i cristiani, il matrimonio – cioè l’unione permanente tra un uomo e una donna – rimane il contesto adeguato per l’attività sessuale. Le relazioni sessuali al di fuori del matrimonio eterosessuale sono considerate inadeguate allo scopo di Dio per gli esseri umani.
Il Civil Partnership Act è stato introdotto nel 2005, e ha permesso alle coppie dello stesso sesso di avere uno status e dei diritti legali in relazione all’eredità della proprietà e al diritto fiscale. Il matrimonio egualitario, invece, è stato legalizzato in Inghilterra nel 2013.
Il Rev. Dr Malcolm Brown ha dichiarato al The Guardian: “Il partenariato civile non è la stessa cosa del matrimonio, che si fonda sull’assunzione di solenni voti pubblici ed è riconosciuto nell’insegnamento della chiesa come unico contesto adeguato per le relazioni sessuali. Quindi, come nel caso delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, non esiste alcun servizio formale o benedizione, ma il clero, come sempre, sarà incoraggiato a rispondere pastoralmente alle coppie che desiderano formalizzare la loro relazione in questo modo”.
La Camera dei vescovi ha in tal senso emesso una nuova dichiarazione pastorale sui partenariati civili, ribadendo l’insegnamento tradizionale su sesso e matrimonio. A differenza dei tradizionali voti matrimoniali, hanno rimarcato come la legislazione sui partenariati civili lasci “completamente aperta la natura dell’impegno che i membri di una coppia scelgono di assumersi l’un l’altro. In particolare, non si basa sull’intenzione di impegnarsi in una relazione sessuale. A causa dell’ambiguità sull’attività sessuale all’interno di partenariati civili di entrambi i tipi, e in relazione all’insegnamento della chiesa secondo cui il matrimonio tra un uomo e una donna è il contesto adeguato per i rapporti sessuali, non crediamo che sia possibile per la chiesa accettare incondizionatamente le unioni civili che riflettano inequivocabilmente l’insegnamento della chiesa”.
In conclusione, i membri della Chiesa d’Inghilterra “non dovrebbero fornire servizi di benedizione per coloro che registrano un partenariato civile“.
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