Rina è una bambina di 9 anni. Vive con il fratello maggiore e i suoi genitori nella regione di Sharon, in Israele. Da diversi anni la comunità Trans del Paese è diventata più visibile, e molte persone transgender hanno trovato il coraggio di fare coming out con la famiglia.
Rina è una di queste persone. Nata in un corpo maschile, Rina ha confessato il disagio ai genitori quando aveva 5 anni. Due anni dopo, quando aveva 7 anni, lei e tutta la famiglia hanno scelto di “uscire” socialmente. Rina, fin dai 5 anni, aveva capito che il corpo maschile non le piaceva.
Sentivo di essere nata una ragazza, solo nel corpo di un ragazzo – questa era la sensazione. Vedevo le ragazze e ho capito che ero come loro, ma non sapevo se ciò che sentivo potesse esistere.
Rina ha dimostrato un coraggio incredibile a esprimere il suo disagio ai genitori, che l’hanno supportata da subito. La madre, la dottoressa Keren Rivkin Nudelman, ha spiegato:
Abbiamo scelto di raccontare francamente la nostra storia, perché non abbiamo nulla da nascondere. Al contrario: siamo orgogliosi di nostra figlia. Riteniamo che sia straordinariamente coraggiosa.
Il supporto della famiglia è importantissimo
Per Rina, sapere che i suoi genitori, suo fratello e perfino i suoi nonni erano dalla sua parte, è stata una cosa positiva. Sapeva, così, di non essere sola. Di essere capita, di avere qualcuno con cui confidarsi quando il disagio era troppo da sopportare da sola.
E questo, per una persona transgender, in molti casi non è scontato.
Tuti insieme sono andati a 3 gay pride. La nonna ha voluto andare a manifestare contro il ministro dell’istruzione israeliano, il quale aveva affermato di supportare le terapie di conversione. Ora, hanno voluto raccontare la loro esperienza per aiutare anche gli altri genitori di figli transgender, perché nessuno sa come gestire una situazione così complessa senza l’aiuto di esperti.
La maggiore informazione porta le persone transgender al coming out
L’informazione è necessaria. Le campagne nelle scuole o i convegni sono importantissimi, perché a spingere così tante persone a uscire come transessuali è stata proprio la voglia di parlare di questo tema. A confermarlo è la dottoressa Ilana Berger, una psicoterapeuta:
I genitori sono esposti a maggiori informazioni tramite i media. Quando il figlio o la figlia esprimono ostinatamente e persistentemente angoscia riguardo il loro genere, suona una campana diversa per i genitori.
La maggiore discussione ha portato molte persone a interessarsi al tema, e a trattarlo senza pregiudizi, migliorandone quindi anche la percezione. Basti pensare che la clinica specializzata di Tel Aviv nel 2013, anno di apertura, aveva in cura 3 bambini transgender. Ora, i bambini e adolescenti trans sono 200, con una media di 85 ogni anno.
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