Uno studio sui ragazzi LGBTQ di Dumfries e Galloway, in Scozia, ha scoperchiato una verità clamorosa: la stragrande maggioranza degli studenti ha infatti sentito commenti anti-LGBTQ tra i banchi di scuola.
Circa l’80% degli alunni intervistati ha ascoltato con le proprie orecchie commenti omofobici, bifobici e transfobici. La BBC ha sottolineato come in molti casi tanto gli insegnanti quanto il personale scolastico o altri alunni non siano intervenuti, una volta sentito l’insulto. A seguito di questa ricerca, è stato chiesto ufficialmente di fare di più, in modo da affrontare una volta per tutte tale discriminatorio linguaggio.
Kerry Riddell di LGBT Youth Scotland ha dichiarato alla BBC: “È fonte di grande preoccupazione. Sappiamo che se un giovane sente commenti negativi sulla sua identità, questo non è particolarmente sano per la sua salute mentale. Non lo incoraggia ad accettarsi e a fare coming out. Rimanere chiusi nell’armadio per molti anni non fa bene alla salute mentale, quindi c’è un vero impatto negativo causato da quel tipo di linguaggio. C’è sicuramente molto lavoro da fare nelle scuole per affrontarlo“.
Circa 400 studenti sono stati interpellati. Andrew O’Halloran, segretario EIS locale, ha sottolineato come gli insegnanti siano a conoscenza del problema, ma decidano di affrontarlo in modo inefficace.
È spiacevole rendersi conto che l’omofobia continua nella nostra società e nelle nostre scuole. Gli insegnanti dovrebbero essere consapevoli che l’omofobia è completamente fuori posto nella società moderna, loro devono affrontarla. Possono scegliere di affrontarla apertamente, sfidandola, ma ci possono essere circostanze in cui devono semplicemente parlarne con qualcuno, basandosi sulla conoscenza della classe e degli alunni che sono di fronte a loro”.
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