STOCCOLMA – Mentre da noi si continua sfacciatamente a raccontare la favoletta omofobica che riconoscere giuridicamente le unioni omosessuali sarebbe una (mai specificata) ‘minaccia’ per le famiglie e un chissà quale pericolo la società, all’estero l’evoluzione sociale e del diritto continua. È di oggi la notizia che la Svezia si sta muovendo per consentire il matrimonio anche per le coppie composte da persone dello stesso sesso. Un comitato apposito per studiare la proposta di estensione al matrimonio anche a gay e lesbiche, nominato dal governo, ha infatti espresso la raccomandazione che ciò venga fatto, non avendo trovato controindicazioni di alcun tipo. In Svezia i diritti e i doveri tra partner gay e lesbiche sono riconosciuti tramite le Unioni civili sin dal 1994, ma finora il matrimonio vero e proprio è riservato alle sole coppie eterosessuali. Adesso i tempi sembrano maturi affinché questo possa cambiare.
Hans Regner, a capo della commissione che ha presentato la proposta, ha detto che «Due uomini o due donne dovrebbero potersi sposare e in futuro poter essere chiamati sposi. Tutte le regole che valgono per le coppie eterosessuali saranno applicate anche alle coppie omosessuali.» Visto l’ampio appoggio sociale e politico ai pari diritti civili per le coppie same-sex appare assai probabile che la Svezia si aggiungerà tra non molto alla lista delle nazioni che già hanno eliminato totalmente discriminazioni basate sull’orientamento sessuale in ambito matrimoniale. Il matrimonio gay esiste già in Olanda, Belgio, Canada, Spagna, Sud Africa e nello stato americano del Massachusetts.
Anche in ambito religioso siamo a un rispetto dell’identità delle persone avanti anni luce rispetto a quello italiano, dominato ormai dal dogmatismo assolutista di stampo ratzingeriano. La Chiesa della Svezia, protestante, ha annunciato che celebrerà matrimoni gay se la legislazione verrà modificata ed estesa anche alle coppie omosessuali. Si allineerà così alle altre varie confessioni che già lo fanno, come l’Unione delle Chiese di Cristo e parte delle Chiese Unitarie e delle Chiese delle Comunità metropolitane degli Stati Uniti, a cui vanno aggiunte alcune sinagoghe ebraiche riformate. (Roberto Taddeucci)
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