Il Ferragosto 2019 si ricorderà anche per i troppi atti omofobi che si sono verificati nel nostro Paese. A denunciare l’ultimo fatto è l’Arcigay di Teramo, che ha segnalato l’avventura di un ragazzo gay che stava trascorrendo la giornata in un ristorante, assieme a un gruppo di amici. La notizia è stata riportata da Rpiu.
Il media online racconta che Nicola (nome di fantasia) era in compagnia di alcuni amici in un ristorante molto noto della costa, dove hanno pranzato il 15 agosto. Andato al bagno, ha dovuto mettersi in fila e attendere, poiché era già occupato. Ed è qui, che due ragazzi dietro di lui hanno iniziato a offenderlo con battute omofobe, indicandolo e continuando a offenderlo.
La storia dell’aggressione omofoba a Teramo
Dopo gli insulti, i due gli si sono avvicinati, e uno visibilmente ubriaco gli ha chiesto “ma tu qua pisci?“. Quando il bagno si è liberato, Nicola ha tentato di chiudersi dentro, ma i due tenevano la porta bloccata, e avevano iniziato a spingerlo, continuando con le offese.
Quando Nicola è riuscito a entrare in bagno, si è chiuso dentro a chiave dato che i due continuava a riaprirla senza sosta per continuare a sbeffeggiarlo. Ha aspettato 10 minuti, fino a quando le urla e i pugni sulla porta hanno smesso e i due se ne erano andati. Una volta uscito, si è trovato davanti il proprietario del locale. Questo, lo h fatto rientrare dal retro del ristorante, e lo ha riaccompagnato al tavolo. Un gesto umiliante:
mi ha fatto sentire sbagliato, invece di dirigere la sua azione per riprendere i due aggressori.
Il proprietario, accompagnandolo al tavolo, ha suggerito a tutto il gruppo, che si lamentava per quanto successo:
se foste intelligenti, lascereste correre.
In un Paese normale, i due ragazzi omofobi dovrebbero essere allontanati dal locale. Ma in Italia, il clima d’odio verso la comunità LGBT che si registra sempre più spesso porta le vittime a rimanere in silenzio, senza denunciare quanto accaduto. E vivendo così nel terrore.
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Caro Alessandro, sono proprio questi articoli che, anonimi e sbandieratori di un fantomatico "clima d'odio", fanno prosperare ed emulare questi fatti: perché non si fa il nome del "noto" ristorante? Se vogliamo scrivere articoli seri si devono mettere i nomi, altrimenti si rientra nella categoria delle fake news, o, peggio, si diffonde la certezza dell'impunita' garantita dall'anonimato
Vogliamo il nome del ristorante. BOICOTTAGGIO. Chiunque discrimina o tolleri l'altrui discriminazione deve pagare per ciò che ha fatto!