Sono passati quattro mesi dall’apertura della To Housing di Torino, che accoglie persone appartenenti alla comunità LGBT che versano in gravi difficoltà. La presentazione è avvenuta presso la sala Caduti di Nassirya a Palazzo Madama.
Può capitare infatti che al momento del coming out, molti ragazze e molte ragazze siano cacciati di casa. Nel lavoro, possono verificarsi episodi di mobbing che portano a lasciare o perdere il posto. Il To Housing è pensato proprio per queste persone, che senza un aiuto concreto vivrebbero in mezzo alla strada, percorrendo la strada della prostituzione per guadagnare qualche soldo.
Per prevenire tutto ciò, il nuovo progetto di co-housing sociale ha messo a punto delle strutture che possono ospitare fino a 24 ospiti in 5 appartamenti di proprietà ATC – Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale. Sono strutture di edilizia agevolata e non destinati alle graduatorie per le case popolari. Il progetto nasce non solo per rispondere all’emergenza abitativa ma anche per attivare, proprio a partire da un bisogno primario e fondamentale come la casa, percorsi di reinserimento sociale. Una delle 5 strutture è predisposta per chi sta vivendo una grave situazione, ovvero che necessitano di una risposta immediata all’inserimento. Nel giro di pochi giorni, darà conferma alla persone dell’accettazione o del rifiuto della sua domanda.
I risultati nei primi 4 mesi di attività del To Housing di Torino
Il To Housing di Torino ha ricevuto ad oggi 42 richieste. Di queste, 27 sono da parte di ragazzi gay, 6 da ragazze lesbiche e 9 da persone trans. Sono stati possibili 16 inserimenti, di cui 5 da parte di persone con meno di 25 anni. Ottimi i risultati anche nell’ambito dell’accompagnamento al lavoro previsto dal progetto, con contratti di varie tipologie. Possono fare domande i giovani dai 18 ai 26 anni, gli anziani LGBT e i migranti e rifugiati appartenenti alla comunità.
Un’equipe composta da educatori, psicologi e assistenti sociali esamina le segnalazioni, svolge il primo colloquio e valuta l’accesso degli ospiti. La durata di permanenza massima è di 8 mesi, ma può variare in base alle difficoltà di ottenere una propria autonomia da parte del soggetto. Ogni ospite sarà portato a frequentare delle attività di orientamento e formazione per presentarsi poi al mercato del lavoro. CI sono poi attività secondarie con la collaborazione con il centro di protagonismo giovanile OFF TOPIC, con il quale si organizzeranno iniziative a tema LGBT.
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