Tom Daley e Dustin Lance Black continuano a raccontare passo passo la strada che li porterà a diventare genitori.
Ad un podcast inglese il 23enne tuffatore britannico Tom Daley ha rivelato di conoscere già il sesso del nascituro: “Avremo un maschietto!” – “Sei stato proprio tu a notarlo!”, è intervenuto subito Dustin Lance Black. L’atleta olimpico e il marito sceneggiatore avevano annunciato l’inizio della gravidanza tramite Gpa il giorno di San Valentino, con un post su Instagram.
“Non avevo idea di cosa aspettarmi il giorno dell’ecografia – ha spiegato Daley – mi ricordo che ero piuttosto nervoso, ma eccitato all’idea. Il bambino si stava muovendo… anche solo vedere tuo figlio muoversi è uno shock e sapere che diventerà un macchina di urla, pianto, sonno e cacca!”.
Al contrario, i due sono stati determinati nel non voler conoscere a chi spettasse la paternità biologica: “Sappiamo che ce l’hanno chiesto in tanti, ma abbiamo deciso di non sapere, né ora né più avanti, perché è comunque figlio di entrambi”.
I due avevano da tempo espresso l’intenzione di mettere su famiglia, ciò nonostante al loro annuncio si sono sollevati numerosi commenti omofobi sui social e persino un aggressivo editoriale sul tabloid conservatore Daily Mail: “Quando leggo persone che ci giudicano per aver scelto la surrogata – ha risposto Daley – penso che ci sono molte persone nel mondo che non possono avere figli, che sia per motivi di salute o altro, non credo che ci sarebbe stata la stessa protesta se fossimo stati una coppia etero… guardate Kim Kardashian, anche lei ha utilizzato la surrogata eppure nessuno ha sollevato polemiche”.
La coppia comunque ha tutta l’intenzione di essere trasparente su questo punto e di coinvolgere la madre surrogata nella vita del bambino: “Sto tenendo un diario di ogni singolo passo della gestazione per altri, in modo da poterla raccontare in futuro a nostro figlio – ha spiegato Dustin Lance Black – Una volta nato spetta ai genitori decidere quanto includere la surrogata, ma noi l’amiamo molto e non potremmo immaginare di non vederla più. Vogliamo che sia parte del viaggio”.
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