Commozione, lacrime, parole importanti. E un piccolo giallo. È stata molto emozionante la cerimonia per l’intitolazione a Torino di Viale Ottavio Mario Mai, circa trecento metri alberati adiacenti all’affollato nuovo Campus Universitario Einaudi, sulle sponde della Dora Riparia, inaugurata oggi a mezzogiorno alla presenza del sindaco Piero Fassino, soprattutto per la presenza dei parenti di Ottavio Mario Mai. Per la prima volta nella toponomastica italiana compare la parola ‘omosessuale’ sulla scritta di una strada. E dire che ieri questa parola non c’era: sulle due paline stradali si leggeva “Regista, Sceneggiatore, Scrittore e Poeta”. La spiegazione sarebbe nell’errore di un’impiegata comunale che si è giustificata dicendo che non le era stato detto di inserire ‘attivista per i diritti degli omosessuali’. Il Presidente della Commissione Cultura, Luca Cassiani, è rimasto esterrefatto commentando: “Non ci credo, non è possibile, sono i funzionari che hanno cassato quella frase, mi dicono che certe parole non sono accettate dal codice della strada. Ma abbiamo risolto. Ora le nuove generazioni avranno un punto di riferimento, Ottavio Mario Mai”.
Sta di fatto che nella notte, in fretta e furia, la scritta è stata corretta e per fortuna da stamattina si può leggere “Regista ed Attivista per i diritti degli Omosessuali”.
“Loro sono la mia famiglia, non ci siamo mai lasciati – spiega commosso Giovanni Minerba, direttore del Turin Gay & Lesbian Film Festival e storico compagno di Ottavio Mario Mai, presentando i parenti di Ottavio Mario Mai -. Ringrazio il mio compagno Damiano, Piero Valetto che dal primo momento è stato vicino a noi al festival, gli amici Raul, Andrea, Laura, Luisa, Carla e scusatemi se dimentico qualcuno. Andrea Benedino e Adriano Virone che fondarono anni fa l’Arcigay intitolata a Ottavio (a Ivrea, n.d.r.). Sono presenti anche i rappresentanti del Museo del Cinema che da dieci anni supportano e sopportano il nostro festival, Alberto Barbera e Angela Savoldi. Ringrazio particolarmente Alberto Barbera, parte della famiglia, perché mi prestò i soldi per fare il funerale di Ottavio”. “Questa giornata l’ho sognata tante volte, mi riempie di orgoglio – continua Minerba -. Ringrazio il Sindaco Piero Fassino e il presidente del Consiglio Comunale Giovanni Porcino, la Giunta, l’amico Luca Cassiani e l’Ufficio Toponomastica. Trent’anni fa Ottavio fondò con me il festival col sostegno dell’allora assessore Marzano, e di altri amici che sono qui, come Angelo Pezzana, fondatore del Fuori!. A Ottavio, che tanto ha lottato per la difesa dei diritti, in un momento storico in cui era ancora più complesso e coraggioso farlo, per la negazione e l’offesa delle nostre e di tante altre identità negate. La città di Torino è all’avanguardia per i diritti della comunità lgbt. Ringrazio anche Elsi Perino e Mattia Surroz, autori del libro ‘Negli occhi il cinema, nelle mani l’amore – Storia di Ottavio Mario Mai”.
Riguardo al piccolo giallo sul cambiamento della dicitura, Minerba ci spiega: “La scritta per fortuna è stata cambiata anche se non è quella originaria, Regista, Scrittore, Poeta e Attivista Gay”. Non si capisce se questa impiegata ha sbagliato o ha preso un’iniziativa inopportuna perché bisogna prendersi delle responsabilità. Un’impiegata qualunque non può mettere mano a una delibera approvata dal Consiglio Comunale. Ha fatto un errore, chiamiamolo così. Deve giustificarlo”.
“Un saluto affettuoso a Giovanni e alla famiglia di Ottavio e a tutti coloro che hanno accolto l’invito della città a essere qui questa mattina – dichiara il sindaco Piero Fassino -. È un atto di giusto riconoscimento per una persona che si è battuta per tutta la vita perché fosse riconosciuto il diritto al proprio orientamento sessuale, a viverlo senza paure e vergogna, e farlo uscire dal ghetto della trasgressione o dell’immoralità dove per lungo tempo è stato. Il festival è diventato un grande evento culturale non solo della nostra città. Ha un senso farlo in prossimità dell’Università, luogo di formazione, di studio, sapere e conoscenza. E lo facciamo alla vigilia del 25 aprile, un valore simbolico importante. Ogni giorno qui passeranno migliaia di studenti, abbiamo il dovere di trasmettere memoria”.
“Per noi Arcigay Torino, titolati a Ottavio Mario Mai, è un momento di orgoglio e di gioia – aggiunge il presidente del circolo torinese di Arcigay Marco Giusta -. È bellissimo vedere che nella città in cui i diritti delle persone omosessuali vengono tutelati, dove è nato il Fuori!, il Festival Gay e tantissime iniziative a carattere culturale e politico, una strada venga intitolata a Ottavio Mario Mai, non solo perché persona di elevatissimo spessore culturale, ma anche perché attivista per diritti degli omosessuali”.
“Mai e Minerba vennero da me accompagnati dal mio segretario di allora, Piero Valetto, per propormi questo festival per film che allora erano giudicati quasi pornografici – conclude l’ex assessore alla Cultura Marziano Marzano -. La giunta a netta prevalenza democristiana allora doveva erogare una cinquantina di milioni di lire, varie persone uscirono dall’aula. Fu l’inizio di una bella collaborazione che si protrasse nel tempo. È giusto che oggi venga ricordato con questo viale”.
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