Il 2019 è iniziato da 4 giorni appena eppure la prima terrificante aggressione omofoba d’Italia è già diventata realtà.
Come riportato da Gaynews, Leonardo Ranieri, 53enne invalido civile residente a Torino, è stato brutalmente aggredito il 2 gennaio scorso nel cortile del condominio dove abita con il compagno. Alla semplice richiesta di una sigaretta, che Leonardo non aveva, il branco l’ha assalito. Rubati borsello e chiavi di casa sul pianerottolo, l’uomo ha rischiato l’accoltellamento, al grido “brutto ricchione, ti ammazziamo”. A salvarlo dalla furia degli omofobi il compagno, che l’ha letteralmente trascinato in casa. Tutto questo nella totale indifferenza del vicinato. I rapporti con gli altri inquilini del condominio non sono mai stati semplici, tanto da portare alcuni vicini, tra cui ragazzi e madri di famiglia, a gridare a Leonardo “ricchione di merda scendi che ti ammazziamo, le persone come te vanno bruciate”. Portato all’Ospedale Molinette, Leonardo ha riportato lesioni multiple, ecchimosi, frattura al setto nasale e una prognosi di 30 giorni.
“Apprendiamo con sconcerto dell’aggressione avvenuta ai danni di Leonardo” dichiara Francesca Puopolo, Portavoce di Arcigay Torino. “Un gesto che, come il caso di Marco del luglio 2018, si cela dietro la sicurezza del gruppo, composto da una decina di giovani condomini, nei confronti di un’unica persona, ritenuta colpevole della sua visibilità. A peggiorare la situazione, l’indifferenza dei vicini, che hanno assistito al pestaggio senza intervenire. L’attuale clima politico nazionale, che mostra altrettanta e più assordante indifferenza nei confronti dell’agire violento nei confronti di chi è reputato diverso e, in questo caso, sbagliato, legittima violenze di questo tipo. Le violenze sono ulteriormente aggravate dal clima minaccioso che si è creato intorno a Leonardo dopo l’aggressione: risulta urgente e necessaria una sensibilizzazione. Noi di Arcigay Torino non possiamo restare a guardare. La nostra città si è sempre distinta per le buone prassi e le azioni di contrasto alle violenze e alle discriminazioni, per questo siamo fiduciosi che verrà fatta chiarezza sull’accaduto. A Leonardo va la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, mettendo a disposizione i nostri servizi di ascolto, sostegno legale e psicologico”.
E’ intervenuta anche Giziana Vetrano, coordinatrice del Torino Pride: “ho potuto parlare a lungo con Leonardo, che ho trovato davvero molto provato sia fisicamente sia moralmente. Il Torino Pride è ovviamente al suo fianco e si è già attivato per fornire tutta la possibile assistenza. Vorrei intanto ringraziare, anche a nome dell’interessato, il personale medico e infermieristico del 118 e del pronto soccorso – a cui Leonardo si è rivolto – per la professionalità e sensibilità con cui hanno trattato il caso e il presidente ATC Marcello Mazzù che, grazie all’interessamento del consigliere del Torino Pride Alessandro Battaglia, ha subito dato la propria disponibilità a collaborare per affrontare e risolvere un problema che da subito si configura come emergenza sociale complessa”. “Ora – prosegue Vetrano – aspettiamo un segno importante da parte della politica. Chiediamo che alla prevedibile indignazione seguano fatti concreti, prese di posizione magari anche scomode, affinché nessuno si senta più in diritto di insultare e picchiare chicchessia per il proprio orientamento sessuale, la propria identità. Nessuno deve rimanere impunito di fronte ad atti così violenti che a ben vedere minano la tranquillità e la civile convivenza di tutte tutti, non solo delle persone omosessuali”.
Nel 2018, solo su Gay.it, abbiamo riportato 57 casi di omofobia italiana. Quarto giorno del 2019, e abbiamo purtroppo ricominciato.
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Inoltro i migliori auguri e dell’increscioso pestaggio, comunque l’ignoranza non ha confini