Non solo gli oltre 100.000 partecipanti di Torino. L’Onda Pride del weekend si è abbattuta sull’Italia con una forza dirompente, grazie ad altre cinque città scese in massa in strada per celebrare l’Orgoglio LGBT.
A Genova circa 20.000 persone hanno preso parte al Liguria Pride, con Marco Bucci, sindaco che non aveva assegnato il patrocinio, presente (ma senza fascia tricolore): “Sono venuto qui perché sono il sindaco di tutt”. Fredda la reazione degli organizzatori, ma il primo cittadino ha aperto le porte ad un possibile patrocinio per il Pride del 2020.
A Vicenza circa 7000 persone hanno sfilato in strada, con le famiglie arcobaleno a trainare il serpentone colorato. La tanto chiacchierata processione cattolica “riparatrice”, organizzata dall’associazione San Marco Evangelista, ha invece raccolto poche decine di partecipanti. Circa 2000 persone hanno presenziato al Varese Pride, con Filippa Lagerback tra i presenti. Dal palco l’assessore Rossella Dimaggio ha ringraziato i partecipanti: «L’unica cosa che conta. è cercare la propria felicità. La felicità è un diritto per tutti. Siate felici se potete». 7/8000 persone secondo la Questura, almeno 12/13 mila a detta degli organizzatori. Comunque vada, anche a Brescia è andato in scena un trionfale Pride, così come ad Avellino, dove sono scese in piazza circa 2000 persone, con Eva Grimaldi e Imma Battaglia ‘madrine’ della manifestazione. Calcolatrice alla mano, in sei città almeno 145.000 persone hanno dato vita all’Onda Pride di sabato.
Ma non è affatto finita qui, anzi, perché il prossimo fine settimana, weekend delle celebrazioni dei 50 anni dei Moti di Stonewall, toccherà ai pride di Palermo, Catania, Bari e Treviso.
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