Torino, all’università arrivano i bagni gender-free

L'iniziativa però è stata bloccata da un movimento di destra, che ha rimesso le suddivisioni Uomo - Donna.

bagni gender-free
3 min. di lettura

Bagni gender-free al dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. L’idea è partita dal movimento di sinistra “Studenti Indipendenti”, i quali hanno affisso alle porte dei bagni dei cartelli in cui non si faceva distinzione di genere tra uomo e donna. L’obiettivo dei militanti di “Studenti Indipendenti” era quello di dire basta agli stereotipi di genere, creando invece uguaglianza. A cominciare dal bagno. Lo spiegano in un post Facebook, in cui annunciano la loro decisione:

Fin dalla nascita le nostre identità vengono incasellate in categorie rigide, definite e imposte. Per quanto si tenda ad imporre che il sesso biologico debba corrispondere a precise caratteristiche di genere (uomo-maschio, donna-femmina) la realtà biologica e le identità di genere sono estremamente diversificate.

Circa il 2% della popolazione in realtà nasce con caratteristiche cromosomiche o ormonali e/o anatomiche varie e non definibili all’interno del binarismo di genere creato socialmente. Oltre a chi biologicamente non rientra nelle categorie sociali e culturali di uomo-donna, molte persone non si riconoscono nel genere imposto, decidendo di intraprendere o meno percorsi di transizione (che possono essere chirurgici, ormonali o semplicemente sociali senza porre alterazioni fisiche).

Queste persone oltre ad essere socialmente invisibilizzate e stigmatizzate perchè non aderenti alla norma, devono quotidianamente subire violenze legate ad una cultura estremamente binaria che le marginalizza. Un esempio è quello dei servizi igienici. In qualsiasi luogo pubblico esistono bagni riservati a uomini e bagni riservati a donne, non permettendo alle persone che sono in transizione di rispettare la propria identità o espressione di genere.

Nelle scorse settimane abbiamo affisso sui bagni categorie binarie immaginarie al posto della divisione uomo/donna presente sui bagni.
Alcun* studenti si sono trovati davanti alla scelta se andare in un bagno aperol o nel bagno campari, se andare nel bagno per le persone con gli occhiali o in quello per chi non aveva occhiali, nel bagno per depilat* o nel bagno per non depilat* e così via. L’obiettivo era rendere evidente come le categorie chiuse sono sempre escludenti. Chi non beve gli spritz non avrebbe potuto accedere a nessun bagno, esattamente come chi portava le lenti si trovava in una posizione “fluida” e non riconosciuta eccetera. Per noi le categorie uomo/donna sono costruite ed escludenti.

Per questo oggi abbiamo deciso di rendere neutri i bagni di Palazzo Nuovo, perchè non vogliamo invisibilizzare persone trans, con genere fluido o non binarie, perchè la violenza sui corpi avviene anche tramite il negare l’autodeterminazione della propria identità. L’azione di oggi è simbolica ma vuole porre l’attenzione su un problema reale e diffuso, per questo chiediamo che UniTo si impegni a rendere i servizi interni all’università inclusivi e neutri a partire dai bagni. L’iniziativa rientra nella campagna “Studenti sull’orlo di una crisi di nervi”, un percorso che vuole rendere l’università un luogo di benessere e realmente inclusivo verso tutte le soggettività.

Siamo sull’orlo di una crisi di nervi, ma ora basta basta violenze, molestie e discriminazioni in università!

Vogliamo un’università per tutt* e di tutt*!

A bloccare una nobile iniziativa, però, ci ha pensato l’estrema destra.

L’intervento del FUAN contro i bagni gender-free: “ripristinati” i generi

Il gruppo di estrema destra del FUAN (studenti dell’ultra destra) non hano gradito i bagni gender-free e hanno deciso di controbattere. Copiando l’iniziativa di “Studenti Indipendenti”, hanno affisso i loro volantini, naturalmente differenziano il bagno destinato alle donne con quello degli uomini. 

Anche loro hanno dato seguito all’incursione con un comunicato:

RIPRISTINATI I BAGNI A PALAZZO NUOVO

Dopo l’inutile iniziativa di Studenti Indipendenti di “annullare” la divisione di genere dei bagni a Palazzo Nuovo, questa mattina, come FUAN – Azione Universitaria, siamo intervenuti ripristinando la corretta suddivisione di genere dei bagni e ribadendo come, nella presenza di un determinato organo sessuale, non vi sia insita alcuna discriminazione.

Noi saremo sempre al fianco di quegli studenti che chiedono un’Università normale. Noi saremo sempre contro coloro che, con una demagogia spicciola, promuovono violenza e intolleranza all’interno dell’Università.

STUDENTI INDIPENDENTI ALLA RICERCA DEL BAGNO PERDUTO.

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