Sabato mattina, durante l’incontro pubblico Corpi liberi. Intersezioni tra le violenze di genere nella sala polivalente della Circoscrizione 6 in via Leoncavallo 23, la mostra fotografica sulla visibilità trans Generi di prima necessità è stata vandalizzata da ignoti. Una delle opere esposte è stata imbrattata con la scritta ‘No gender nelle scuole’.
A dare la notizia è stato Marco Giusta, Assessore Comunale ai Diritti e all’Integrazione, assicurando che farà tutto il necessario per individuare i responsabili. La foto sfregiata è stata rimossa dalla mostra.
“Non abbiamo voluto diffondere la notizia per evitare che questo brutto episodio sovrastasse la comunicazione della giornata – ha dichiarato la sindaca di Torino Chiara Appendino – nata appunto non solo per ricordare le persone trans e transgender uccise durante l’anno ma anche come momento in cui le persone trans e transgender si riprendono gli spazi di parola e racconto e, scendendo in piazza, occupano la scena pubblica con i loro corpi e le loro storie”.
“Affermare con forza l’importanza di continuare a parlare, esserci e a non lasciare spazi vuoti che l’odio possa riempire – continua la sindaca – e per non coprire le loro voci, abbiamo preferito rimandare di un giorno la denuncia pubblica, a cui seguirà quella alle forze di polizia, di quanto avvenuto. Ringrazio particolarmente i e le giornaliste che erano presenti all’incontro di ieri, in cui abbiamo riflettuto in cui abbiamo riflettuto sulle radici comuni all’origine della violenza contro le donne e della violenza contro le persone trans ancora oggi stigmatizzate e considerate fuori dalla norma, perché hanno deciso di condividere il silenzio militante di sostegno alla giornata dedicata alle voci delle persone trans e transgender”.
“Vinceremo noi – ha commentato Alessandro Battaglia, Coordinatore del Torino Pride – Noi ci mettiamo le nostre facce e i nostri corpi. Loro si nascondono come dei vigliacchi”.
Già nel 2009 la stessa mostra, all’epoca allestita nel centro cittadino, era stata deturpata con croci uncinate.
“Allora come oggi i mandanti morali sono gli stessi – si legge nel comunicato del Circolo Maurice – Otto anni fa non si parlava ancora della teoria del gender e affini. Scelsero un simbolo per loro naturale, la svastica. Oggi lo stesso odio usa la scritta ‘no gender’, cercando così di travestirsi. Ma vi abbiamo riconosciuto benissimo, ora come allora continuate a essere fascisti e noi continueremo a combattere l’ideologia di morte di cui siete portatori, con la cultura e il desiderio di vita”.
Nel pomeriggio di sabato circa duemila persone hanno sfilato da piazza Vittorio a piazza Castello per la Trans Freedom March che ricordava tutte le vittime dell’odio transfobico.
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