Sfrattate da un’assemblea di condominio perché la loro presenza sarebbe stata "turbativa del decoro e della moralità" del palazzo. Così due transessuali che avevano affittato un appartamento a Cagliari sono state costrette a cambiare casa. A riportare la notizia è il quotidiano isolano "L’Unione Sarda". Le due trans avevano stipulato il contratto d’affitto tramite un’agenzia immobiliare che aveva scelto le inquiline senza sentire il parere del proprietario il quale si limitava ad incassare regolarmente il canone d’affitto che gli arrivava dalla signora Pamela. A quanto pare, a fare scattare la sommossa degli altri condomini è stato lo stile di vita della coppia che, sembra, di mattina dormiva mente riceveva clienti a partire dal pomeriggio fino a notte inoltrata.
I condomini riuniti in assemblea hanno chiesto al padrone di casa di rescindere il contratto con le due trans e, non contenti, hanno mandato il verbale dell’incontro ai Carabinieri di Cagliari che hanno accertato che l’uomo non era a conoscenza dell’attività svolta da Pamela e dalla sua amica. Probabilmente, quello che i Carabinieri hanno dovuto accertare è che non si fosse davanti ad un caso di sfruttamento della prostituzione. E infatti così non era: le due inquiline svolgevano la loro attività in totale indipendenza. In ogni caso, il padrone di casa ha rescisso il contratto d’affitto e, dopo una lunga trattativa, le due trans sono state costrette a cambiare casa dieci giorni fa. L’origine di questa vicenda risale allo scorso luglio, ma è stata resa nota, chissà per quale ragione, solo adesso.
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