La splendida cornice della Sala del Mappamondo. La bellezza sorprendente di Montecitorio. Un evento storico da omaggiare e ricordare, istituzionalizzandolo una volta per tutte. 30 anni di battaglie, nate proprio in quel lontano 24 novembre del 1979, quando centinaia di gay, capeggiati da quattro transessuali, marciarono per la prima volta a volto scoperto per le strade di Pisa.
Ingredienti che avrebbero dovuto portare giornalisti da ogni redazione nazionale, per non dire figure istituzionali del mondo della politica. Assenti i primi, assenti i secondi, entrambi ingiustificati.
Il ‘lancio’ della manifestazione che si terrà a Pisa dal 25 al 28 novembre, denominata Pisa 79, è andato così quasi del tutto deserto. Conferenza stampa per pochi intimi, con un’assenza ancora più roboante rispetto a tutte le altre.
Invitato più volte dagli organizzatori del comitato promotore, qui rappresentato da Andrea Pini e Valerie Taccarelli, il Ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna non ha mai risposto, snobbando completamente l’evento. Niente patrocinio, niente saluto ufficiale, niente lettera, niente di niente, neanche una risposta. Indifferenza totale.
Dispiaciuti gli organizzatori, visto che questo ‘ritorno al passato guardando al futuro’ non ha solo una valenza locale, ma assolutamente nazionale. 30 anni fa, in una calda estate ricca di novità, nascevano i ‘gay camp’, i campeggi gay. Capo Rizzuto divenne la meta di centinaia di omosessuali, provenienti da tutta Europa.
Il clima di paura e di tensione che aleggiava sulla Penisola portò ad una violentissima ondata di omofobia. Alcuni gay vennero pestati ed uccisi tra Pisa e Livorno. Il Collettivo Orfeo si mosse immediatamente, chiedendo alla Questura di poter manifestare in strada il proprio sdegno.
Negli stessi giorni, a Roma, sempre la Questura negò il permesso per un’analoga marcia, che sarebbe stata di stampo nazionale. Da qui l’idea di spostarsi tutti a Pisa, dove il permesso era stato concesso. Centinaia di gay arrivarono da ogni parte del paese. A guidare la marcia quattro transessuali, a capo del Mit, associazione glbqit più ‘antica’ d’Italia, nato proprio in quei mesi.
"Siamo mamme, abbiamo figli froci e ne siamo fiere". Questo fu lo striscione che guidò la marcia, la prima marcia nazionale contro la violenza sugli omosessuali. Arrivati sotto la torre pendente, i manifestanti diedero vita ad un colorato e pacifico girotondo, chiudendo la giornata con una festa d’amore e di libertà nella ex-chiesa di San Bernardino. Quella sera il Tg2 parlò di ciò che avvenne per le strade di Pisa, il giorno successivo decine di quotidiani per la prima volta portarono nelle case degli italiani il movimento glbtiq, nato 7 anni prima, con la prima piccola manifestazione spontanea, sbocciata a Sanremo.
In quei lunghi 7anni altre manifestazioni nacquero in giro per l’Italia, ma mai con l’ufficialità della Questura e mai con un numero così alto di partecipanti.
Il 24 novembre del 1979 decine di omosessuali toccarono con mano la libertà, iniziando una battaglia di diritti che in 30 anni non ha portato nulla, se non una lontanissima legge del 1982 che consente il cambio di sesso e di nome alle persone transessuali.
Proprio per ricordare ed omaggiare quello storico 24 novembre, Pisa nei prossimi giorni si mobiliterà, attraverso mostre, serate e feste. A seguire il programma ufficiale:
PROGRAMMA MOSTRA
Pisa dal 25 al 28 novembre 2009 – Biblioteca Comunale, Lungarno Galilei 42.
Allestimento fotografico-documentaristico, ricostruzione storica, proiezioni video sul primo periodo del movimento gay italiano: dal 1971 (nascita del movimento) al 1982 (l’assegnazione della prima sede pubblica ad una associazione gay, il Cassero di Bologna). In particolare è esposta la documentazione della marcia pisana del 1979.
CONVEGNO
Pisa sabato 28 novembre 2009 – Biblioteca Comunale, Lungarno Galilei 42
Ore 11,00
– Introduzione e saluto delle autorità
– Gianni Rossi Barilli, giornalista, storico, direttore rivista PRIDE: "La rivoluzione vista da dietro. La prima fase del movimento gay in Italia" – Enrico Salvatori, Teche Rai (proiezione video): "Fuori dal Video. Il movimento Gay sul piccolo schermo (1972-1982)”
– Nerina Milletti , giornalista, studiosa del movimento lesbico italiano: "Tra sorelle e tra fratelli: la soggettività lesbica nel movimento delle donne e nel movimento omosessuale degli anni Settanta"
Pausa pranzo
Ore 15,00
– Francesco Gnerre, studioso di letteratura italiana, docente studi di genere Università di Roma “Tor Vergata”: "Eccentrici, neoplatonici e altri mascheramenti. La difficile elaborazione di una cultura gay in Italia”
– Andrea Pini, giornalista, collaboratore rivista PRIDE: presentazione della video testimonianza di alcuni partecipanti alla marcia (Marilina Aschi, Ciro Cascina, Alessandro Chiti, Stefano D’Agnese, Giuseppe Fadda, Paolo Lambertini, Gigi Malaroda, Porpora Marcasciano, Sergio Pellegrini, Andrea Pini, Massimo Russo, Valerie Taccarelli)
– Vittorio Lingiardi, docente psicologia Università di Roma “La Sapienza”: “La tendenza invertita: da devianti a cittadini. Percorsi psicologici e sociali delle omosessualità nell’Italia degli ultimi trent’anni”
– Stefano Rodotà, giurista, docente universitario: “I diritti delle persone omosessuali e la situazione attuale in Italia e in Europa”
– Performance teatrale di Ciro Cascina
Coordina LaKarl DuPigné
FESTE
sabato 28 novembre 2009
Ore 22,30 party: Colors, via Mossotti 10 , Pisa
Ore 24 disco: UHB, via Poggio 29, località Ponte S.Pietro, Lucca
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.