In Uganda sia l’omosessualità maschile sia quella femminile sono illegali: in base al codice penale “la conoscenza carnale contro l’ordine della natura” tra due maschi può essere punibile con l’ergastolo. Partiamo da questa triste realtà per affrontare una notizia non poco inquietante, perché 20 persone LGBT sono state arrestate nel corso di un raid, con l’accusa da parte delle autorità ugandesi di aver violato le misure da pandemia da Covid-19. Queste 20 persone rischiano ora fino a 9 anni di carcere, ma c’è chi parla di menzogne da parte della polizia.
Il rifugio LGBT, situato nella periferia della capitale Kampala, aveva già suscitato lamentele da parte dei vicini a causa dei tanti omosessuali che lo abitano. L’impressione è che la polizia abbia approfittato della ‘scusa’ del distanziamento sociale per arrestare gli inquilini. Quattordici gay, quattro donne transgender e due bisessuali sono ancora in carcere, mentre altri tre gay stati rilasciati per motivi medici.
La polizia ha affermato che le persone “si stavano congestionando in un dormitorio simile a una scuola all’interno di una piccola casa”, il che vìola il divieto di raduni di oltre 10 persone, poi ridotte a 5, deciso dal Governo per contrastare il coronavirus. Gli arrestati devono ora rispondere a due accuse, che complessivamente potrebbero valere fino a 9 anni di galera. Il vice della polizia Patrick Onyango ha negato l’ipotesi che le 20 persone siano state imprigionate solo perché LGBT: “Abbiamo ancora il reato di sesso gay nella nostra legge. E non li stiamo accusando di quello, ma di altro”, ha sottolineato a Reuters. Ma i sostenitori della comunità LGBT non ci credono. Frank Mugisha, direttore esecutivo dell’Uganda per le minoranze sessuali, ha dichiarato al Guardian che si è trattato di “un chiaro caso di discriminazione”.
Gli arresti inizialmente riguardavano l’omofobia e la transfobia perché i vicini li hanno denunciati, ecco perché sono arrivate le forze di sicurezza e hanno fatte irruzione.
Mugisha ha sottolineato come il raid non farà altro che aumentare il rischio di diffusione del coronavirus: “Queste persone erano insieme a casa, si conoscono tutte. Ora le stanno mettendo in prigione, dove saranno più a rischio”. Patricia Kimera, avvocato per i diritti LGBT, ha ricordato come la polizia in Uganda arresti spesso persone LGBT con accuse diverse dal sesso gay, illegale per legge.
Usano sempre motivazioni alternative al sesso gay per gli arresti, quindi il coronavirus ha funzionato alla perfezione per loro. Ma sicuramente il motivo per cui sono stati arrestati è il loro orientamento sessuale.
Ad esempio, l’anno scorso oltre 100 persone vennero arrestate in un bar gay per aver fumato del narghilè, con la polizia che li accusò di aver fumato sostanze vietate. Fino ad oggi, l’Uganda ha avuto 44 casi ufficiali da coronavirus e nessun decesso, secondo la Johns Hopkins University.
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