Antonio Trinchieri è uno dei candidati del movimento gay che hanno preso parte alle ultime elezioni. Ma per lui la battaglia non è ancora finita: dopo aver preso, infatti, moltissimi voti nel primo turno per l’elezione del Consiglio in uno dei più caratteristici "Municipi" romani, quello dell’Esquilino, quartiere del centro storico di cui abbiamo parlato in un recente articolo, Trinchieri deve, in base alla nuova legge elettorale, affrontare il ballottaggio. Ma è lui stesso, che in questa intervista ci racconta i retroscena della questione.
Avremo un esponente "rainbow" eletto nel cuore di Roma?
Lo spero proprio! Sarebbe veramente un bel colpo nell’anno del post World Pride. Mi sono candidato come indipendente nei Verdi al Municipio Roma I – Centro storico e domenica 13 maggio sono risultato di gran lunga il più votato della lista. I dati delle preferenze sono arrivati da poco: risulta che ho preso il triplo dei voti del capolista, peraltro consigliere uscente. Tra i candidati di tutti i partiti sono stato, forse, quello che ha preso il maggior numero di voti di preferenza in rapporto ai voti di partito. Insomma, è andata bene, ma nonostante ciò la mia elezione non è ancora certa.
Perché?
Perché, in base al sistema elettorale entrato in vigore quest’anno, anche per l’elezione dei Presidenti dei Municipi romani (analogamente a quanto avviene per il Sindaco) é previsto il ballottaggio.
Dall’esito del ballottaggio dipende la ridistribuzione dei seggi tra i partiti (la coalizione "collegata" al Presidente vincente prenderà un premio di maggioranza). Nel caso specifico del Centro storico entrerò a far parte del Consiglio del Municipio (occupando l’unico seggio che andrebbe ai VERDI) se domenica 27 maggio dovesse prevalere il candidato Presidente del centro-sinistra, (peraltro in vantaggio al primo turno). Se invece dovesse spuntarla il Presidente indicato dal centro-destra io non verrei eletto perché i VERDI non avrebbero alcun seggio (il premio di maggioranza scatterebbe per gli altri). Nel secondo turno determinante potrebbe essere la scelta degli elettori del LISTA BONINO il cui peso elettorale, a Roma centro, è doppio rispetto al resto della città. Da gay.it lancio a loro un appello perché vadano a votare esprimendo un voto utile e ragionato
Come mai hai deciso di candidarti?
E’ la mia prima esperienza. Sono 14 anni che non ho una tessera di partito in tasca (a 24 anni ero iscritto ai radicali) e continuo a non averne. I verdi mi hanno candidato come esponente della "società civile". Ho deciso d’impegnarmi dopo aver visto al lavoro i consiglieri della maggioranza di centro-destra da quasi due anni al governo di questa parte della città. Le loro massime "’realizzazioni" sono state l’approvazione, in periodi diversi, di due demenziali o.d.g.: in uno, che è balzato alle cronache nazionali, si chiedeva il rinvio del World Pride perché, si diceva "l’esperienza di analoghe manifestazioni lasciano facilmente presagire che il Gay Pride potrebbe sfuggire di mano agli organizzatori" l’altro, qualche mese più tardi, era invece in favore di Haider. Il promotore di queste iniziative è oggi il candidato Presidente indicato da AN. Io al centro di Roma ci sono nato e vi risiedo, non posso rassegnarmi all’idea che la parte più bella della città sia in mano a simili personaggi.
Chi ti ha votato?
I consensi mi sono arrivati soprattutto da un forte legame con il territorio. Il mio approccio non è stato ideologico. Ho parlato alla gente. L’ho fatta ragionare su cose concrete. Mi sono presentato non con le vesti del politico, ma con quelle di un "buon amministratore". Ho avuto tantissimi contatti, ho organizzato anche riunioni di condominio! Alla fine credo di conoscere quasi la totalità delle persone che mi hanno votato.
E’ stata una campagna elettorale tranquilla o hai avuto qualche problema, tipo minacce…episodi d’intimidazione?
No, fortunatamente niente di tutto questo. Un episodio "curioso" da raccontare però ce l’ho. Ad un certo punto, quando si é capito che avrei raccolto parecchi consensi, qualcuno è andato a dire ai portieri dei palazzi di non farmi votare perché "quello è frocio". Non so chi abbia voluto usare questi nobili argomenti. Dopo un iniziale disorientamento, ho capito che forse avrei perso il voto di qualche stupido, ma forse ne avrei guadagnati addirittura di più. Io abito all’Esquilino, uno dei quartieri di Roma, come recentemente ricordato da gay.it, più apprezzato dai gay che lo frequentano per i suoi locali e che lo stanno eleggendo anche a luogo di residenza. Massiccia è anche la presenza di artisti ed in pieno rilancio è la vita culturale anche come conseguenze della recente riapertura di due storici teatri: il Brancaccio e l’Ambra Jovinelli.
A Roma erano tanti i candidati di area GLBT presenti alle elezioni amministrative. Come è stato il rapporto di loro? E’ stato bene dividersi?
Il rapporto con gli altri amici del mondo GLBT non l’ho affatto vissuto in termini di concorrenza. Credo che in politica, come nel "mercato", la pluralità dell’offerta stimoli la domanda. Con gli altri mi sono ritrovato anche a partecipare a molte iniziative in comune in un clima di grande solidarietà. E’ stata sicuramente un’esperienza positiva. Riguardo poi al fatto che si fosse presenti in liste diverse credo che questo sia elemento di forza per tutti. Io credo nella "trasversalità". Non dobbiamo affollarci solo in uno o due partiti, non dobbiamo fare il "partito dei gay", semmai dobbiamo mettere i partiti in concorrenza tra loro proprio sui nostri temi.
E sui "nostri temi" che hai da dirci?
La candidatura a delle elezioni regala della bella "visibilità". Io ho avuto occasione di partecipare anche una tribuna politica trasmessa dalla rete regionale della RAI ed ho parlato di "diritti civili e di una Roma laica, libera e per tutti…" Durante la campagna elettorale sono stato inoltre in strettissimo contatto con le due candidate uliviste del mio collegio (Roma centro), Giovanna Meandri e Tana De Zulueta, entrambe elette (rispettivamente a Camera e Senato) e con loro ho parlato anche dei "nostri temi". Con la prima ci siamo ritrovati a trascorrere la vigilia delle elezioni al Muccassassina, dove ha concluso la sua campagna, con la seconda, invece, ho avuto occasione di organizzare una manifestazione elettorale congiunta in un albergo romano, dove tra l’altro la senatrice dell’Ulivo, rispondendo a una domanda del pubblico, ha ribadito la sua posizione nettamente favorevole al riconoscimento delle coppie gay.
Non resta che dirti in bocca al lupo!
Grazie, e mi auguro che tutti coloro che vivono in città dove è previsto un secondo turno elettorale, a cominciare da Roma, si ricordino di andare a votare domenica 27 maggio. Io, naturalmente, sostengo Walter Veltroni sindaco.
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