Sono Rosalia e Salvatrice. Dopo 45 anni hanno potuto finalmente unirsi civilmente, dopo la loro fuitina.
La coppia lesbica si è sposata il 10 ottobre a Termini Imerese. Si amavano da 45 anni, e da quasi mezzo secolo vivevano insieme, ma senza essere riconosciute dallo Stato, come migliaia di coppie prima della legge sulle unioni civili in Italia. La loro storia inizia negli Anni ’70, in un periodo in cui l’omosessualità non era affatto accettata dalla comunità. Soprattutto in Sicilia. La società vedeva i gay come dei malati, le famiglie si vergognavano di un parente omosessuale. Così, fecero quella che a Palermo chiamano fuitina.
Rosalia Amormino e Salvatrice Giallombardo. E una storia d’amore da soap-opera. Rosalia era promessa sposa del fratello di Salvatrice, all’epoca 17enne. Consce del fatto che si amavano, Rosalia rifiutò la proposta del suo promesso sposo, dichiarando apertamente il suo amore per Salvatrice. Le due famiglie, naturalmente, non poterono accettare una tale relazione. Per questo motivo le due giovani ragazze fecero la loro fuitina, ovvero una fuga. Una fuga romantica. La fuitina portò il padre di Salvatrice a denunciare Rosalia per rapimento. Ma la ragazza, orami maggiorenne, disse ai Carabinieri di essere fuggita di sua spontanea volontà, amando Rosalia.
L’accettazione del padre e la difficoltà nelle cure
La storia ha, per così dire, un lieto fine. Il padre, dopo qualche resistenza, accetta l’unione delle due ragazze, arrivando ad abitare con loro fino alla morte. Ma Rosalia ha raccontato delle difficoltà che hanno dovuto affrontare, come unica coppia lesbica della città. Tante discriminazioni, e nessun riconoscimento. Vivevano serenamente, ma quando Salvatrice si ammalò Rosalia non poté far nulla, in quanto non considerata una parente. Tutte le decisioni dovevano essere prese dalla famiglia, nonostante fosse lei parte integrante di quella famiglia. In un periodo in cui le unioni civili erano ancora lontane, a Rosalia spettava solo un ruolo da spettatrice, non avendo un certificato ufficiale che riconoscesse la coppia.
Ma alla fine, la legge arrivò. E pochi giorni fa hanno potuto dire il loro Sì. Venendo finalmente considerate una famiglia.
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Da ragazzino ( ora ne ho 75 ) a Messina i miei genitori avevano amiche due signore che vivevano insieme ed uscivano sempre insieme . Un giorno sentii mio padre dire a mia madre :" sono un modello di coppia ". Penso davvero che al Sud profondo - due donne - non creino ( troppo) scandalo o disagio.
Neanche nel nord profondo. Molti anni fa sul treno notai due donne che erano entrate insieme nel bagno. Un vecchio veneto, vedendo il mio stupore, mi disse: "donna con donna de pericol non ghe n'è". Cioè si ritiene che quattro buchi non combinino nulla...
T'immagini se fossero entrati al bagno due uomini , o se mio padre avesse espresso la stessa ammirazione per il mio Partner e me ? Dubito , almeno per il caso mio.
Infatti è quel che ho detto: l'omosessualità femminile è banalizzata (anche nell'antichità lo era...).