Prosegue il dibattito politico nel paese sul tema del ddl Cirinnà che, come sappiamo, tornerà in aula al Senato il 26 gennaio, con una finestra parlamentare di tre giorni. E mentre l’associazionismo LGBT si organizza per la grande mobilitazione del 23 gennaio in tutte le piazze d’Italia (qui abbiamo allestito una mappa che via via aggiorneremo sulla base delel vostre segnalazioni a redazione@gay.it), il confronto politico si concentra sul tema della “stepchild adoption“, in attesa (forse) di un cambiamento dell’ormai conosciuto articolo 5 del ddl che per l’appunto introduce all’interno delle unioni civili l’adottabilità del figlio del partner. Me vediamo le ultime reazioni.
Dopo il vertice con Matteo Renzi ed i capigruppo di Camera e Senato del Partito Democratico avvenuto venerdì a Palazzo Chigi di cui vi abbiamo già parlato, a parlare oggi è la Ministra per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi che dalle pagine dal Corriere della Sera ribadisce di essere personalmente favorevole alla stepchild adoption come è contenuta nel ddl Cirinnà: “Personalmente sono convinta che sia giusta nell’interesse dei bambini. Però su questo punto, come già detto, il Pd lascerà libertà di coscienza“. E poi ancora: “Il governo sin dall’inizio ha detto che era una proposta di iniziativa parlamentare e che quindi avrebbe rispettato le scelte dei gruppi, anche perché credo che su temi come questo vada tutelata e rispettata la coscienza individuale. È anche vero che noi come Pd siamo stati molto netti nelle nostre posizioni. Di sicuro noi siamo in un ritardo non accettabile rispetto agli altri paesi quindi una legge sulle unioni va fatta e va fatta presto. Perciò mi auguro che ci sia un po’ di buona volontà da parte di tutti: usiamo toni più bassi, dialoghiamo e cerchiamo di trovare punti di convergenza”.
A parlare oggi è anche Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, che nonostante la crisi profonda che sta vivendo il suo partito ha in Senato ancora molti voti a disposizione (con 42 senatori), dopo le affermazioni di Maria Vittoria Brambilla proprio dalle pagine di Gay.it, dichiara dalle pagine de Il Giornale: “Siamo un partito liberale al passo con i tempi, ma rispettiamo l’opinione di tutti. Nei prossimi giorni riuniremo i gruppi parlamentari e penso che sulle unioni civili daremo libertà di coscienza”. “Nei prossimi giorni – spiega il Cavaliere – riuniremo i gruppi parlamentari e penso che daremo libertà di coscienza». Niente barricate, quindi, malgrado la contestatissima “stepchild adoption”, ma neppure aiuti sottobanco a Matteo Renzi che sta cercando di portare a casa il risultato sfilando il governo dalla contesa.”
Sul tema è anche intervenuto il Presidente del Senato Pietro Grasso in una intervista al quotidiano genovese Il Secolo XIX spingendo a favore delle unioni civili senza escludere la stepchild adoption contestata dai cattolici di destra: «Tradotta in italiano fa meno paura perché significa: prendersi cura del figlio del partner, ad esempio in caso di morte del genitore naturale. Più che un diritto, a me sembra un dovere».
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