La decisione ultima verrà presa ufficialmente dall’assemblea dei senatori del Pd, che si riunirà domani alle 13 con la partecipazione di Matteo Renzi, ma i documenti preparatori circolano già: è infatti l’ANSA ad anticipare i contenuti del maxi-emendamento sul quale con molta probabilità il Governo porrà la questione di fiducia, bypassando quindi ogni rischio nelle votazioni. Perchè, come ha dichiarato il Senatore PD Marcucci, “il Pd non vuole correre il rischio di un iter lungo che potrebbe essere nuovamente condizionato dai cambi di passo del M5S”.
Ma veniamo alla questione più importanti, e cioè ai contenuti. A quanto si apprende, sarebbero recepiti alcuni emendamenti del Senatore Lumia che snocciolano in diritti i riferimenti al codice civile contenuti nell’attuale versione del ddl Cirinnà, questo per rendere le unioni civili almeno formalmente meno simili al matrimonio ed evitare che il Presidente della Repubblica, come ventilato settimane fa, possa non firmare la legge una volta approvata per una presunta violazione dell’articolo 29 della Costituzione.
Le altre modifiche saranno la soppressione del famigerato articolo 5 sulla stepchild adoption e, conseguentemente, di una parte dell’articolo 3 che proprio a questo istituto faceva riferimento. Rimarrebbe quindi integralmente la reversibilità della pensione. Questo risulta ad oggi, a quanto dice l’ANSA, senza quindi che ci sia su questo alcun accordo formale con l’alleato di governo, l’NCD di Angelino Alfano.
Sembrerebbe quindi tramontata l’ipotesi di un accordo coi 5 Stelle. Questa strada, viene spiegato da fonti dem, presenta ancora troppe ‘zone grigie‘ perché non dà certezza sui tempi: anche con soli 500 emendamenti, dopo il ritiro delle migliaia di proposte da parte della Lega, se ogni senatore decidesse di intervenire su ogni emendamento si ricreerebbe l’intoppo dell’ostruzionismo. Il Pd mette quindi da parte l’ipotesi del super-canguro di Andrea Marcucci, che tra l’altro potrebbe essere giudicato inammissibile in aula dal presidente Pietro Grasso, e punta dritto verso la fiducia da far approvare in senato tra giovedì 25 febbraio e, al più tardi, martedì 1 marzo.
“Mettiamo in sicurezza una legge storica – ha sottolineato il senatore Andrea Marcucci – e contestualmente inziamo un confronto parlamentare sulle adozioni. Il governo Renzi può essere così il primo ad essere passato dagli impegni elettorali ai fatti anche su questo tema”. Ed ancora: “Il maxi-emendamento è la strada più sicura per approvare le unioni civili. Il Pd non vuole correre il rischio di un iter lungo che potrebbe essere nuovamente condizionato dai cambi di passo del M5S. Il testo del governo deve recepire l’impianto previsto dal ddl Cirinna”.
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