ROMA – Vogliamo tutelare solo le coppie etero. Anzi, no: anche quelle gay. Si ricredono la diessina Livia Turco e Alessandra Mussolini di Alleanza Nazionale, che hanno presentato stamattina la proposta di legge sulla “Disciplina della convivenza familiare, filiazione, successione”, che estende alcuni diritti finora riservati al matrimonio, alle coppie di fatto. Inizialmente, la legge avrebbe dovuto riguardare, come aveva anticipato la deputata ex-missina a Gay.it (clicca qui per l’intervista), solo le coppie eterosessuali, ma dopo le proteste delle associazioni gay, e di Arcigay in particolare, la proposta è stata modificata. Dall’art.1 è infatti scomparsa la formula “di sesso diverso”, che avrebbe escluso dai benefici della legge le coppie gay e lesbiche a causa del loro orientamento sessuale: una formulazione che, come aveva denunciato il presidente nazionale dell’Arcigay Sergio Lo Giudice, avrebbe introdotto per la prima volta nell’ordinamento giuridico italiano il principio di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, in spregio alla Carta di Nizza e alla stessa Costituzione.
«L’orientamento sessuale, infatti – spiega Lo Giudice – non è un mero comportamento né una sorta di affezione temporanea, ma un elemento che caratterizza in modo profondo la personalità di ogni individuo. La Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea siglata a Nizza nel 2000 e recepita dall’Italia ne vieta la discriminazione al pari della razza, del sesso, del colore della pelle, della religione. Ampliare la sfera dei diritti escludendone una parte della cittadinanza sulla base di una caratteristica identitaria rappresenterebbe un’odiosa forma di apartheid sociale indigeribile per una società civile e democratica. Per fortuna ha prevalso la ragionevolezza».
La Mussolini aveva descritto la proposta come destinata alle sole coppie di fatto etero perché tendeva a tutelare i figli nati fuori dal matrimonio. Aveva poi giustificato la scelta annunciando la presentazione di un altro progetto di legge che riguardasse soltanto le coppie omosessuali. Ma, secondo Lo Giudice, il testo della legge, così come era stato annunciato, non faceva riferimento solo alla presenza di figli, dal momento che nell’art.4 (sull’impresa familiare) e nell’art.5 (sull’estensione dei diritti successori) si nominano diritti maturati dai componenti della coppia eterosessuale convivente indipendentemente dalla presenza dei figli.
Tuttavia, anche modificata, la proposta non viene accolta in maniera entusiasta dal presidente nazionale di Arcigay che la giudica «del tutto inadeguata a rispondere alla richiesta di un istituto, aggiuntivo al matrimonio, che riconosca la dignità sociale delle coppie gay e lesbiche. Tuttavia, si è evitato il peggio: l’inserimento di un principio di discriminazione delle persone omosessuali non era mai entrato nel nostro ordinamento giuridico, neppure durante il ventennio».
L’associazione di gay del centrodestra, GayLib, invece, accoglie con soddisfazione la Proposta di Legge delle On. Mussolini e Turco. «Siamo convinti che una maggioranza laica trasversale saprà interpretare le necessità di centinaia di migliaia di cittadini che chiedono solamente di veder riconosciute dall’ordinamento giuridico le proprie convivenze, al di fuori del matrimonio e a prescindere dall’orientamento sessuale – spiega il presidente Enrico Oliari – Ringraziamo le On. Mussolini e Turco per aver coraggiosamente gettato un’ulteriore pietra nello stagno delle riforme di libertà nel nostro Paese e auspichiamo che il Parlamento non tardi oltre a legiferare sulla base dei sempre più numerosi suggerimenti provenienti oramai da ogni parte politica, a dimostrazione che non si tratta di una battaglia ideologica ma del riconoscimento del beneficio che la solidarietà delle coppie conviventi reca a tutta la società, concretizzato in una serie di diritti patrimoniali e di assistenza fino ad oggi privilegio esclusivo delle coppie sposate».
In Parlamento sono già depositate diverse proposte di legge che riconoscono, come già in 14 Stati europei (Germania, Francia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Islanda, Norvegia, Svezia, Finlandia, Portogallo, Ungheria, Svizzera, più quattro regioni della Spagna) i diritti delle coppie non sposate senza l’arcaica distinzione dell’orientamento sessuale.
In particolare, dal gruppo parlamentare DS della Camera di cui fa parte l’on. Turco, sono giunte più di cento firme sulla proposta di legge Grillini-Violante-Pollastrini sul PACS, il Patto Civile di Solidarietà sul modello francese.
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