Un nuovo caso di omofobia negli Stati Uniti coinvolge la comunità mormone. La professoressa Ruthie Robertson è stata licenziata per aver scritto un post su Facebook in cui condannava l’omofobia delle comunità cristiane.
La docente teneva dei corsi di scienze politiche alla Brigham Young University, un ateneo confessionale dell’Idaho. Anche Robertson è mormone, fa parte della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ma non ne condivide le idee fortemente discriminatorie verso le persone LGBT.
Lo staff dell’università le avrebbe chiesto di smentirlo per non essere licenziata, ma la professoressa ha rifiutato: “Non potevo rimangiarmi quanto scritto” ha dichiarato a un’emittente locale.
Nel proprio codice d’onore l’istituzione mormone chiede agli studenti di “rispettare il principio di castità” e indica nell’omosessualità una grave violazione delle regole.
Per l’ateneo i gay sono una vera paranoia, infatti il codice precisa:“I comportamenti omosessuali includono non solo rapporti sessuali con persone del proprio sesso, ma tutte le forme di intimità fisica che danno luogo a sentimenti omosessuali”.
Questo il testo del post su Facebook scritto da Ruthie Robertson e diventato virale: “Molte confessioni cristiane sostengono che l’omosessualità sia un peccato sulla base di scritti arcaici. Una manciata di versi malvagi nel Vecchio Testamento hanno portato a centinaia di anni di pregiudizi, odio, violenze e sofferenze”.
“Se dovessimo seguire il Vecchio Testamento per giustificare una campagna di discriminazione – ha proseguito la professoressa – ci sarebbero un altro po’ di cose oltre all’omosessualità che dovremmo cominciare a condannare e punire”.
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