Se non vi accontentate dei tipi glabri e rifiniti che campeggiano sulle copertine di tutte le riviste patinate gay del momento, se per soddisfare i vostri gusti più esigenti, oltre alla bellezza cercate anche la “quantità”, se il corpo di un uomo per voi deve essere massiccio, presente, ingombrante e potente, allora abbiamo un fotografo da farvi conoscere… ammesso che non lo conosciate già.
Perché GianOrso si è ritagliato un posto di rilievo tra i cultori della bellezza orsina, grazie a immagine sorprendentemente “vere”, capaci di ritrarre la normale bellezza dei uomini grossi e pelosi, con naturalezza e spontaneo erotismo. Ma, se non lo conoscete o volete ricedere le sue foto, potete ammirarle in questo periodo presso la libreria AltroQuando di Palermo (Via Vittorio Emanuele 145 – Tel. 091.6114732 – altroquando@tin.it) in una mostra intitolata “Works” che resterà aperta fino al 14 marzo.
Romano, 40 anni, orso (1,83 x 125 kg!!) barbuto e peloso sale e pepe, ormai considerato un daddy nelle varie chat con la cam, GiaOrso da 3 anni convive con un «cucciolone cicciottone dolcissimo di 30 anni».
«Ho amato gli uomini grossi da sempre – racconta – Ricordo ancora il piacere che provavo quando avevo 7 anni e un cugino di mio padre, peloso e barbuto, mi portava sulle sue spalle al mare oppure mi teneva sulle sue ginocchia».
Ed è questo l’immaginario che risalta nelle sue opere. Ma GianOrso non ha cominciato subito come fotografo: già da ragazzo si è invece cimentato con il disegno, utilizzando soprattutto china e carboncino. Il nero è stato quindi da sempre il colore dominante della sua opera:
«Il nero avvolge e mette in evidenza il soggetto che oggi fotografo e che una volta disegnavo – spiega – Il nero era uno degli elementi chiave delle foto di Robert Mapplethorpe, mio idolo personale (se sono diventato fotografo è anche “colpa” sua). Il nero è il colore del mondo leather, a cui mi sento vicino per certi versi».
La formazione di GianOrso parte tanto dalle bellezze michelangiolesche, che da giovane si divertiva a ricopiare, quanto dalle immagini delle innumerevoli riviste porno da lui acquistate nel tentativo di trovare immagini di uomini che rispondessere alle sua fantasie erotiche, in un periodo (gli anni ’70 e ’80) in cui l’immaginario della cultura gay era tutta corpi adolescenziali, magrissimi, tiratissimi, lucidatissimi e con pochi peli. «Potete capire la disperazione di un ragazzo di 16/17 anni che si è visto tutti i film di Bud Spencer, non certo per la qualità o la storia dei film, ma solo per sognare di essere abbracciato a lui» racconta. Colt, Drummer, Bear, Bulk Male i nomi di alcune delle riviste hard all’origine dell’ispirazione di GianOrso, ma anche i disegni di Tom of Finland («Nelle mie fantasie adolescenziali volevo diventare una specie di Tom Of Finland degli orsi») e di Rex, Domino, Etienne, Bastille… i fotografi Robert Mapplethorpe, Herb Ritts, Horst, Bruce Weber, Mark Chester…
Ma ad un certo punto, nel 1986, non ha avuto più voglia di disegnare. «Una serie di circa 15 disegni, a matita e carboncino, mi aveva praticamente assorbito per 8 mesi lasciandomi completamente svuotato». Per caso comincia a fotografare degli amici e dopo aver scattato dei buoni ritratti seguendo solo l’istinto, si iscrive ad un corso di fotografia professionale, per dare disciplina e tecnica alla qualità “grezza” dei suoi lavori. Dopo centinaia di scatti “di prova”, grazie a Loppo, il webmaster di SBQR, ha messo on line la mia prima galleria “virtuale” di ritratti e nudi di orsi. La bravura tecnica di Loppo e le foto di GianOrso hanno meritato la citazione “Critics’ choice” del sito ursino americano Bear Quay. Oltre a SBQR molto importante è la collaborazione con Warbear, deus ex machina di E.U.RO., nuova, vitale, energica realtà ursina romana.
La collaborazione con AltroQuando e Woof! (la fanzine ursina pubblicata dalla libreria palermitana) è nata in modo totalmente casuale.
AltroQuando ha deciso di dedicare un ciclo di esposizioni all’estetica degli orsi, e GianOrso è stato chiamato a inaugurare il ciclo con la sua mostra “Works” che sarà possibile visitare dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 19.30 fino al 14 marzo. Per informazioni sulla attività di AltroQuando, la fanzine Woof! e i ciclo di mostre, vi consigliamo di visitare il sito https://web.tiscali.it/portorso/index.htm.
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