Martedì Christine Hallquist è stata eletta candidata governatrice del Vermont per il Partito Democratico americano, dopo aver vinto le primarie interne al partito: è la prima donna transgender candidata governatrice negli Stati Uniti.
Alle primarie ha sconfitto altri tre candidati e se dovesse diventare governatrice sarebbe la persona transgender a ottenere la più alta carica politica nella storia degli Stati Uniti.
Hallquist, 62 anni, è già donna dei record. Ex amministratrice delegata della Vermont Electric Cooperative (una società energetica attiva soprattutto nel nord del Vermont, per cui ha lavorato per 12 anni): quando ha iniziato la sua transizione nel 2015 è diventata il primo amministratore delegato americano a farlo mantenendo il proprio lavoro. Lo ha lasciato poi per candidarsi in politica dopo l’elezione del presidente Donald Trump e durante la sua campagna elettorale ha parlato soprattutto della necessità fornire la banda larga a tutto lo Stato e di migliorare le politiche energetiche in un’ottica di salvaguardia ambientale.
Hallquist è riuscita a sbaragliare i suoi tre rivali di casa: il veterano della marina James Ehlers, l’attivista Brenda Siegel e il quattordicenne Ethan Sonneborn (nessuna norma vieta la candidatura dei minorenni). Il 6 novembre Hallquist parteciperà alle elezioni per il nuovo governatore del Vermont sfidando l’attuale governatore, il repubblicano Phil Scott.
Lei appare fiduciosa e serena: “Dico alla gente che non è la cosa più dura che ho fatto. Penso che dopo la mia transizione tutto il resto sembri molto facile”, confida al Guardian raccontando la sua storia. “Avevo 11 anni, ricorderò quel giorno per sempre, quando mia madre mi vestì come Cappuccetto Rosso per Halloween”.
“Fu bellissimo, mi piacque e le dissi ‘mamma, voglio essere una bambina’ ma lei mi ammonì di non dirlo mai a nessuno”, prosegue. All’epoca una persona transgender poteva rischiara di finire in un manicomio. I genitori rifiutarono anche di sottoporla ad un esorcismo suggerito da un monsignore della scuola cattolica che frequentava e la trasferirono in una scuola pubblica. Seguirono cinque anni travagliati per cambiare sesso e sentirsi pronta ad entrare nel mondo del lavoro come donna. Infine la decisione di candidarsi, maturata dopo il trionfo di Trump.
“La mia battaglia credo sia più facile in Vermont. Potrebbe succedere in Alabama? Probabilmente no”, conclude, riferendosi allo stato forse più conservatore d’America.
Hallquist non è la prima transgender a essersi candidata negli Usa per un posto pubblico. Ci ha già provato anche Chelsea Manning, sconfitta però alle primarie in Maryland e ci è riuscita in Virginia Danica Roem, eletta al Congresso per i democratici. Nessun politico transgender però ha mai guidato uno Stato, chissà che Hallquist conquisti anche quest’altro record.
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