Per il 3° anno consecutivo i crimini d’odio sono cresciuti, negli Stati Uniti d’America, facendo suonare più di qualche campanello d’allarme.
Un nuovo rapporto dell’FBI ha certificato il tutto, ufficializzando un +17% di crimini d’odio nel 2017 rispetto all’anno precedente. Il programma UCR (Uniform Crime Reporting) ha conteggiato 7.175 crimini di odio, rispetto ai 6.121 del 2016.
I tre maggiori pregiudizi nei reati di odio segnalati sono stati razza / appartenenza etnica / discendenza (59,6%), religione (20,6%) e orientamento sessuale (15,8%). Un altro 1,6% delle vittime sono state prese di mira per la loro identità di genere.
Secondo questo rapporto, lo scorso anno ci sono stati in totale 1.130 casi di crimini di odio contro la comunità LGBTI negli Stati Uniti. Questi incidenti hanno conteggiato oltre 1.300 vittime. I gay sono la maggioranza (57,8%), seguiti da lesbiche (12,2%) e bisessuali (2,2%). In termini di identità di genere, ci sono stati 119 reati di odio noti e 132 vittime. Tra le vittime, il 90,1% era transgender e il 9,8% era di genere non conforme.
Se dal 2015 al 2016 avevamo assistito ad un +5%, dal 2016 al 2017 i reati segnalati contro l’orientamento sessuale e l’identità di genere sono leggermente diminuiti, rimanendo comunque tanti, troppi. Anche perché la stragrande maggioranza delle vittime, come in Italia, preferisce non denunciare.
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