“Froci di merda” e “rotti in culo” sono le parole che campeggiano, ben visibili, sotto i portici di via Santa Sofia, in pieno centro storico di Padova. Nella notte tra sabato e domenica la sede del circolo “Tralaltro” Arcigay Padova è stata vittima di un raid vandalico. Ignoti hanno scritto frasi ingiuriose e omofobe sulle saracinesche del circolo che Arcigay Padova condivide con l’ASU (Associazione studenti universitari). L’atto di vandalismo è stato accompagnato da un tentativo di effrazione e dalla manomissione della serratura del circolo, rendendo temporaneamente inutilizzabile la sede. La scoperta è avvenuta nel primo pomeriggio di domenica (24 febbraio), poco prima di una riunione del Coordinamento Padova Pride, in vista dei prossimi appuntamenti di preparazione alla manifestazione di giugno, che nell’occasione ha visto la presenza di Aurelio Mancuso, segretario nazionale di Arcigay. Nessuna firma e al momento nessuna rivendicazione ha seguito questo atto di intolleranza e omofobia ai danni di Arcigay Padova.
Alessandro Zan, presidente di Arcigay Padova e portavoce del Padova Pride 2002, denuncia il clima di intolleranza, razzismo e violenza che alcune forze politiche stanno fomentando e chiede a gran voce al sindaco Giustina Destro un gesto di solidarietà che venga a concretizzarsi con l’appoggio al Pride di Padova.
Il grave episodio di intolleranza si inserisce sul tracciato della una campagna d’odio iniziata mesi fa da Forza Nuova, che ha più volte dichiarato di volersi opporre anche con la forza al Gay Pride di Padova.
Reazioni nel pomeriggio anche dall’onorevole Piero Ruzzante (DS) che denuncia: “È un fatto grave, da non minimizzare. Nei giorni scorsi denunciai il rischio di una campagna d’odio e di violenza alla quale non hanno solo partecipato Forza Nuova e l’estremismo di destra. A lanciarla è stato, primo fra tutti, l’assessore Saia e AN. È chiaro: c’è chi vuole trasformare il Gay Pride da un confronto corretto sulle libertà civili ad un’occasione di scontro”.
Condanne all’attacco vengono anche dalla segreteria nazionale Arcigay. Aurelio Mancuso ha infatti invitato le autorità cittadine a condannare il gesto: «Non ci faremo certo intimidire da simili atti – ha sottolineato Aurelio Mancuso, segretario nazionale Arcigay – e ora chiediamo alle istituzioni cittadine, provinciali e regionali di condannare questo vile attentato alla libertà di espressione».
Arcigay nazionale rivolge inoltre un appello ai partiti, ai sindacati e alle associazioni padovane affinché aiutino e sostengano il Circolo Tralaltro e tutto il Comitato organizzatore del Gay Pride 2002 di Padova. “l’odio e il razzismo di cui è carico questo gesto – ha commentato Sergio Lo Giudice, presidente nazionale Arcigay – rappresentano una minaccia per l’intera società”.
L’Arcigay di Padova, pur essendo preoccupata che questa possa essere la prima di una serie di intimidazioni, non si fa intimorire e prosegue nell’organizzazione del Pride e delle normali attività del circolo.
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