Hanno fatto sperare la platea di elettori lgbt di Sinistra ecologia e libertà e anche qualcuno del Partito democratico, le parole di Nichi Vendola postate sul profilo Twitter del partito durante l’assemblea nazionale di Sel che si è svolta domenica. Quando ancora era in corso l’intervento del leader, l’utente @SinistraeLib scriveva: "Non è più possibile esitare. Sì ai matrimoni gay". Un tweet che però, per mancanza di spazio, ometteva il seguito di quanto effettivamente detto da Nichi Vendola davanti alla platea di Sel. E cioè che su questo tema "andrà trovata una sintesi con altre posizioni culturali durante gli Stati Generali del Futuro", ovvero quel cantiere che insieme a Antonio Di Pietro e l’auspicato Pierluigi Bersani dovrebbe portare ad elabrorare le proposte politiche per le future elezioni del 2013.
Nulla di nuovo, quindi, in casa Sel, che non riesce a liberarsi dal suo più grande paradosso: aver votato a maggioranza una mozione a favore delle nozze gay, avere un leader gay dichiarato ma disposto a sacrificare il tema per delle più blande unioni civili in nome delle alleanze. Sotiene, cioè, né più né meno la posizione interna del Partito democratico: vada per l’approvazione di un progetto di legge sulle unioni civili, ma non parliamo di matrimonio che per l’ala cattolica del partito rimane un’esclusiva di uomini e donne.
Fra i presenti in parlamento, ad oggi, gli unici ad essersi espressi chiaramente a favore dei matrimoni gay sono stati i deputati dell’Italia dei Valori (ma non è chiaro se anche Di Pietro pensa come il collega di coalizione che l’istanza gay debba essere sacrificata in nome dell’alleanza coi democratici) e i deputati radicali nominati nelle file del Pd.
di Daniele Nardini
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