Lui, un volontario di 44 anni della Croce Azzurra di Massa Carrara, è gay e per questo «c’è qualcuno che mi offende costantemente con frasi pesanti a sfondo sessuale. E’ accaduto più volte ed anche di fronte a testimoni». A raccontarlo è la stessa vittima che, alla vigilia della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, trova il coraggio di denunciare i suoi colleghi omofobi e affida la sua testimonianza al quotidiano La Nazione, dopo aver denunciato tutto alla polizia.
Gli insulti sono spesso molto pesanti e rendono la vita all’interno del servizio di pubblica assistenza impossibile per l’uomo «come se il mio orientamento sessuale — dice — incidesse sulle mie capacità lavorative. La situazione è diventata insostenibile ed è arrivato il momento di denunciarla pubblicamente».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una lite di qualche giorno fa nata, per la verità, su questioni sindacali e degenerata presto al punto di rischiare che si trasformasse in rissa con tanto di minacce e tentate aggressioni fisiche.
Era stato lo stesso volontario 44enne, infine, a chiamare i carabinieri che, non avendo trovato motivi per procedere d’ufficio se ne erano andati ricordando a tutti il diritto di sporgere querela. E così è stato.
L’indomani, il volontario in questione si è recato in caserma ed ha sporto querela contro uno dei suoi colleghi che nel corso della lite lo avrebbe spintonato contro la parete minacciandolo di ricorrere alle mani una volta lasciata la divissa.
E dato che ormai il passo era fatto, l’uomo ha aggiunto alla denuncia anche il racconto delle continue umiliazioni che è costretto a subire per via del suo orientamento sessuale.
Adesso i carabinieri procedereanno con gli accertamenti del caso, ma dato che, come sappiamo, in Italia manca una legge contro l’omofobia, difficilmente la denuncia del volontario potrà avere un seguito.
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