A pochi giorni dalla Giornata mondiale contro l’OmoBiTransfobia abbiamo intervistato in diretta FB Alessandro Zan, deputato Pd nonché relatore della legge contro l’omobitransfobia che a giorni tornerà in discussione. Giovedì prossimo, per la precisione, riprenderanno i lavori in Commissione Giustizia alla Camera, con l’intenzione di sbarcare alla Camera dei Deputati entro fine luglio. Una legge fatta essenzialmente di due parti.
Non è stato ancora presentato un testo base, abbiamo unito tutte le proposte presentate e avviato le audizioni. Si prendono tutti questi testi e si ottiene una sintesi. L’obiettivo è quello di proporre una buona legge, fatta essenzialmente di due parti. Una parte penale che punisce le condotte omotransfobiche, ovvero tutte quelle violenze fisiche nei confronti delle persone LGBT. C’è poi una parte di politiche attive e positive, una parte sulla protezione. Uan vittima sbattuta fuori di casa perché rifiutata dalla famiglia, o che è in età adolescenziale e ha bisogno di protezione. La legge prevede il finanziamento per delle case rifugio per aiutare quelle vittime che hanno bisogno di essere protette e tutelate. Poi c’è tutta una parte relativa al reinseramento sociale e lavorativo, una parte fatta in collaborazione con l’UNAR, per la prevenzione, perché bisogna fare anche campagne di prevenzione culturale.
Una legge che andrebbe inevitabilmente a cambiare anche la cultura all’interno del nostro Paese, come già accaduto con le unioni civili negli ultimi 4 anni, con i fondi eventualmente stanziati decisi dal Governo. “Ovviamente l’obiettivo è questo, ma una legge la decide l’intero parlamento. Ma c’è la volontà da parte dei partiti della maggioranza, del PD e di altre forze politiche di dare un sostegno, sapendo che siamo nella situazione in cui siamo, in difficoltà economica e in piena emergenza sanitaria, quindi sarà ancora più difficile trovare questi fondi. In questo senso oggi ho fatto una call con l’UNAR che gestisce dei fondi europei e anche l’UNAR sta lavorando con noi per indirizzare parte di questi fondi per l’istituzione delle case rifugio“.
“Questa deve essere l’ultima giornata mondiale contro l’omobitransfobia senza una legge in Italia. Lo dico come imperativo“, ha rimarcato Zan, dando indirettamente delle tempistiche che tutti noi, emergenza Coronavirus permettendo, ci auguriamo possano essere rispettate. “Il Parlamento deve fare in fretta. Dobbiamo dare al Paese una legge di civiltà, che tuteli in particolare il futuro delle nuove generazioni”. “Una volta finite le audizioni, prima della presentazione del testo base vorrò incontrare le associazioni proprio per mostrare loro il lavoro fatto dai parlamentari dei partiti di maggioranza, proprio per avere un loro feedback e arrivare in aula“.
L’impressione è che non si possa nè debba perdere il treno di questo Governo, che ha una maggioranza favorevole ad una legge contro l’OmoBiTransfobia, senza dimenticare tutte quelle urgenze legate alla nostra comunità ancora in stallo. Dalle famiglie arcobaleno, completamente dimenticate dalla politica nazionale, alle pericolosissime terapie di conversione da vietare, fino a quel matrimonio egualitario che rimane obiettivo finale da abbracciare chissà quando. Tutti temi trattati nella nostra intervista, da rivedere nel video in testa al post.
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