Arcilesbica fa visita al Partito Democratico per parlare di politiche LGBT: presentate le proposte della nuova segreteria anti-gpa.
Un incontro dovuto quello tra Arcilesbica e il PD, dopo i precedenti già avvenuti tra il Partito Democratico e le altre organizzazioni rainbow nazionali: ma quanto peserà sulle posizioni in materia di diritti civili del grande partito italiano più sensibile alle istanze della comunità LGBT?
Solo pochi giorni prima l’associazione lesbo-femminista aveva inviato proprio al PD una lettera aperta sostenendo il divieto assoluto alla Gpa e anzi il suo sanzionamento come reato universale, l’opposizione all’assistenza sessuale per i disabili, all’accesso alle cure ormonali per i minori transgender e alla regolamentazione della prostituzione.
La nuova dirigenza di Arcilesbica, rappresentata da Cristiana Gramolini e Roberta Vannucci, è stata accolta da Silvia Fregolent, responsabile welfare e diritti civili del PD e da Fabrizia Giuliani, componente della Commissione Giustizia della Camera e molto vicina pare a Se Non Ora Quando – Libere, altra organizzazione nota per una posizione intransigente sulla gestazione per altri.
Unica voce fuori dal coro tra i democratici quella di Monica Cirinnà, che su Facebook scrive: “Orgogliosa di non rappresentarvi e di non essere votata da voi”.
Per sapere le conseguenze di questo incontro dovremo attendere il via libera definitivo alla programma elettorale del Partito Democratico guidato da Matteo Renzi.
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