Che il ministro della Famiglia Fontana sia un omofobo ormai è noto. Non ci saremmo aspettati però toni di questo tipo. Vergogna!
Ha provato a stemperare Lorenzo Fontana, il neo ministro della Famiglia finito poi al centro delle polemiche per le sue durissime affermazioni contro le famiglie arcobaleno. Parole, “Le famiglie arcobaleno per la legge non esistono”, che gli erano valse attacchi persino da pezzi di Forza Italia e della stessa Lega.
Per difendersi ha usato il classico armamentario del politico omofobo che l’ha fatta grossa: “Ho tanti amici gay, si figuri!”, o ancora “Sono le sue idee, ma non sono parte del contratto” (Salvini). Eppure il video di un congresso della Lega dimostra ancora una volta qual è il vero volto di Fontana, non a caso portato in palmo di mano dai gruppi integralisti che da tempo girano attorno all’ex partito della Padania.
Nel video, dal congresso della Lega a Parma nel 2017, si vede il futuro ministro abbozzare le famiglie omogenitoriali con “schifezze che non vogliamo nemmeno sentire”. Un linguaggio vergognoso e chiaramente al di fuori dei limiti che sono consentiti a un ministro della Repubblica.
Aver consentito e anche solo dubitare che un uomo così possa rivestire l’incarico che ha con delega alla Famiglia e alla Disabilità, è senza dubbio la prima sconfitta di Luigi Di Maio e del Movimento 5 Stelle.
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Mein lieber minister, ja, ich weiss nicht ob du die normqlen Schule besucht hast. Bittem schreibe mir, ich werde dir ein mormaler Kurs bezahlen, afin tu une normale personne deviens; je t'en prie, ecrive-moi ta vie pourrait marcher mieux qu' aujourd'hui!