Il 15 settembre scorso a Kharkiv, in Ucraina, è andato in scena un Pride travolto dai soliti omofobi.
Attivisti LGBTQ hanno partecipato all’evento in Svobody Square, per poi radunarsi in Konstitutsii Square nel centro città, dove la marcia ha incontrato i manifestanti omofobi. Ed è qui che si sono accesi gli scontri, con i 2000 partecipanti del Pride costretti a dover affrontare i 500 estremisti.
Nel Parco Shevchenko un adolescente è stato inseguito, aggredito e preso a calci da un branco di belve, tra gli incredibili applausi di chi stava attorno a loro. Gleb Garanich, un fotografo della Reuters, ha ripreso l’assalto ed è stata l’unica persona a intervenire. Braccato dalla folla inferocita, Garanich ha aiutato il ragazzo e l’ha portato in salvo. Andrew Kravchenko, un altro fotografo presente sulla scena, ha rivelato a Radio Free Europe / Radio Liberty che il ragazzo ha rischiato la vita. “Avrebbero potuto ucciderlo“.
In una e-mail a Peta Pixel, Garanich ha dichiarato di essere intervenuto “perché c’era una seria minaccia alla vita dell’adolescente“. Immagini, quelle che si vedono nel video presto diventate virale, che gelano il sangue, per crudeltà, disumanità, gratuita e insensata violenza.
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